BOOK ABSTRACT - Simfer
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extracellulare (ECM) o che sono generate all'interno della<br />
parte contrattile del citoscheletro delle singole cellule ed<br />
esercitano le loro influenze sull’ECM.<br />
Tensegrita<br />
La caratteristica fondamentale del modello di tensegrita<br />
cellulare è l'importanza di integrità tensionale cellulare<br />
interno per mantenere la forma cellulare.<br />
Il modello di tensegrita propone che l'intera cellula è in un<br />
stato di pre‐stress strutturale,le forze di tensione sono<br />
sotenute dai microfilamenti e dai microtubuli del<br />
citoscheletro .<br />
Il concetto di tensegrita prevede che le cellule siano<br />
connesse hard‐wired tra esse e la membrana extracellulare<br />
in modo da rispondere immediatamente alle sollecitazioni<br />
meccaniche trasmesse su recettori della membrana che<br />
fisicamente ed elettricamente trasmette i segnali al<br />
citoscheletro.<br />
In tal modo i segnali di vibrazione meccanica applicati sulla<br />
superficie, possono essere integrati con altri segnali<br />
ambientali e trasdotti in una risposta biochimica la quale<br />
influenza i cambiamenti nella geometria o meccanica<br />
molecolare.<br />
Sistema Bioconduttivo Connessionale<br />
Nel 1990 prende origine il concetto di Bioconduttive<br />
Connessional System , definito come un grande sistema di<br />
cooperazione intra‐ed intercellulare di comunicazione,<br />
costituito da polimeri filamentosi capaci di trasdurre segnali<br />
endogeni ed esogeni per il trattamento dei tessuti.La<br />
stimolazione di un tessuto con delle onde meccaniche a<br />
bassa frequenza 1‐15 hrtz, hanno la capacità di stimolare un<br />
tessuto cellulare, ed influenzarne l'adattamento attraverso la<br />
connessione con la matrice extracellulare(Bistolfi 1991).<br />
Le fibre di collagene e muscoli sono organizzati in modo<br />
flessibile. Poiché il tessuto di collagene ha le caratteristiche<br />
di piezoelettricità e semi conduttore, forma una rete<br />
integrata di comunicazione tra tutte le parti dell’ organismo.<br />
Da queste considerazioni abbiamo iniziato a utilizzare un<br />
nuovo dispositivo ,Shape Wave, per la produzione di un<br />
onda vibrazionale a bassa frequenza non ionizzante. La<br />
frequenza varia tra 1 e 15 hertz, il tempo di applicazione<br />
varia circa lo stato di irritazione di strutture da 10 a 50<br />
impulsi per zona trattata. Viene utilizzata per il trattamento<br />
di lesioni croniche ed acute come tendiniti,lesioni<br />
legamentose,artriti ed gonfiori locali. Abbiamo notato, dopo<br />
qualche trattamento, una netta riduzione del versamento e<br />
deldolore<br />
La stimolazione meccanica vibrazionale potrebbero avere la<br />
capacità di stimolare il tessuto connettivo di collegamento<br />
tra la matrice exrtacellulare e viceversa,sistema<br />
bioconnessione conduttivo BSC (1991 Bistolfi, Ingeber 2000).<br />
Da un punto di vista fisico si tratta di una pressione<br />
vibrazionale a bassa frequenza e ampiezza breve, essi<br />
generano una forza meccanica vibratoria con potenzialità<br />
riparatrice,in grado di stimolare un processo antinfiammatori<br />
con un effetto analgesico.<br />
74<br />
Nel corpo umano tra la macromolecola di matrice e le cellule<br />
esistono diversi connessioni, mediate dalle intregrine, hanno<br />
la capacità di influenzare il movimento, la forma, la polarità e<br />
l’ organizzazione del citoscheletro. (Gillespie 2001, Ingeber<br />
2000).<br />
Dal punto di vista meccanico il movimento contrattile delle<br />
cellule può influenzare le cellule adicenti e di conseguenza la<br />
reazione del MEC, questa forza può influenzare la funzione<br />
meccanica cellulare (Stolz 2000).<br />
VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA<br />
APPLICAZIONE DELLA RADIOFREQUENZA A 0.485<br />
MHZ ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI UN SISTEMA A<br />
TRASFERIMENTO ENERGETICO CAPACITIVO‐<br />
RESISTIVO (TECAR®) SUL TESSUTO MUSCOLARE<br />
MEDIANTE UN CROSSOVER STUDY IN DOPPIO<br />
CIECO.<br />
M. Tofanicchio, C.Tranquilli, G. Annino, M. Hawamdeh,<br />
G. Della Bella, B. Contini, P. Broccoli, S. Ceccarelli, E.<br />
Fanucci, S. D’Ottavio, Bernardini, C. Foti (Roma)<br />
INTRODUZIONE<br />
Scopo del presente lavoro è quello di valutare gli effetti della<br />
applicazione della<br />
radiofrequenza a 0,485 mhz mediante l’utilizzo di un sistema<br />
a trasferimento energetico capacitivo‐resistivo (TECAR®) sul<br />
tessuto muscolare<br />
MATERIALI E METODI<br />
L’apparecchiatura Tecar®, che sfrutta il principio fisico del<br />
condensatore, è costituita da un dispositivo composto da 2<br />
elementi affacciati e separati da un materiale isolante; tali<br />
elementi sono collegati ad un generatore di corrente (corpo<br />
macchina) che produce una differenza di potenziale tra le 2<br />
armature. Al corpo macchina sono collegati: un elettrodo<br />
mobile ed una piastra di ritorno, che viene posizionata a<br />
contatto con la cute del paziente per chiudere il circuito.<br />
Il generatore di tensione lavora alla frequenza di 0.485 MHz.<br />
Il flusso di cariche comporta un incremento del microcircolo,<br />
una vasodilatazione del distretto trattato e un incremento<br />
della temperatura locale.<br />
L’apparecchiatura Tecar® può lavorare in due modalità di<br />
trasferimento di cariche elettriche: modalità capacitiva e<br />
modalità resistiva, sfruttando alternativamente due diversi<br />
tipi di elettrodo‐mobile e ottenendo così due diversi tipi di<br />
flusso di cariche tra l’elettrodo mobile e la piastra di ritorno.<br />
Nella modalità capacitiva si utilizza una serie di elettrodi<br />
rivestiti da materiale isolante ceramizzato. Le cariche si<br />
concentrano nella zona sottostante l’elettrodo mobile e<br />
soprattutto a livello dei tessuti molli come ad esempio le<br />
masse muscolari, e il sistema vascolo‐linfatico.<br />
Nella modalità resistiva, si utilizzano elettrodi non rivestiti da<br />
ceramica, quindi non isolati. Le cariche elettriche si