BOOK ABSTRACT - Simfer
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COMPLICANZE CEREBROVASCOLARI CORRELATE A<br />
DISREFLESSIA AUTONOMICA IN UN PAZIENTE<br />
AFFETTO DA LESIONE MIDOLLARE.<br />
J. Navarro Solano, F. Colonna, N. Resta, G. Moraglia, M.<br />
Marzano, C. Lanzilotti, G. Megna (Brindisi)<br />
INTRODUZIONE<br />
La disreflessia autonomica, sopratutto se si manifesta con<br />
episodi ipertensivi di grado severo, è da considerarsi<br />
un’emergenza medica che se non identificata e trattata<br />
precocemente può provocare gravi complicanze quali<br />
emorragia cerebrale intraparenchimale o subaracnoidea ed<br />
encefalopatia ipertensiva.<br />
In questo lavoro vi presentiamo il caso di un soggetto di<br />
sesso maschile di 38 anni affetto da lesione midollare T1<br />
ASIA A, portatore di protesi valvolare mitralica per cui era in<br />
trattamento con anticoagulanti orali. Dopo 6 mesi<br />
dall’evento acuto il paziente, che aveva una pressione<br />
arteriosa basale di 90/60 mmHg, ha riferito durante l’attività<br />
riabilitativa cefalea intensa con pressione arteriosa di<br />
240/130 mm Hg. Posizionato in Trendelemburg i valori<br />
rientravano nella normalità nell’arco di circa 3 minuti. Nelle<br />
ore successive a causa della comparsa di un progressivo<br />
deterioramento della vigilanza fino ad uno stato soporoso, si<br />
eseguiva TC cranio che evidenziava emorragia subaracnoidea<br />
(ESA) parietale destra e frontale sinistra.. La TC cerebrale<br />
eseguita dopo 24 ore evidenziava, oltre alle ESA già descritti,<br />
ampia lesione ischemica parietale sinistra ed occipitale<br />
destra. Al rientro presso la nostra struttura iniziava<br />
monitoraggio continuo dei parametri vitali. Tale sistema ha<br />
permesso di verificare un’instabilità emodinamica<br />
caratterizzata da crisi ipertensive recidivanti, circa 15 al<br />
giorno, con valori di PAS superiori a 220 mmHg della durata<br />
di 2‐3 minuti, controllate da manovra posturali. Sono state<br />
eseguite TAC total body, dosaggio delle catecolamine<br />
urinarie e dell’acido vanilmandelico urinario nelle 24 ore per<br />
diagnosi differenziale con feocromocitoma.<br />
Oltre al trattamento farmacologico delle emergenze<br />
ipertensive, è stato intrapreso trattamento con clonidina<br />
trasdermica che ha risolto parzialmente l’instabilità<br />
emodinamica. Inoltre, dopo la valutazione del rischio<br />
emorragico versus rischio embolico è stato sostituita<br />
anticoagulazione orale per EBPM 12000 UI sottocute al die.<br />
Tra le possibilità terapeutiche è stata esclusa l’impianto di<br />
una pompa di infusione intratecale di clonidina per la<br />
presenza della lesione da decubito sacrale ed l’alto rischio di<br />
infezione. Oltre al motivo già descritto, l’infusione epidurale<br />
continua con bupivacaina è stata esclusa per l’effetto<br />
simpaticolitico associato, che poteva aggravare<br />
ulteriormente l’instabilità emodinamica del paziente<br />
caratterizzata da marcata ipotensione basale con crisi<br />
ipertensive recidivanti. Inoltre, è stato proposto intervento<br />
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chirurgico di rizotomia posteriore lombosacrale mirato alla<br />
deafferentazione midollare che il paziente ha rifiutato.<br />
In conclusione, le valutazione del rischio emorragico versus<br />
rischio embolico in pazienti con disreflessia autonomica sotto<br />
terapia anticoagulante sono molto complesse e non trovano<br />
risposta nella letteratura scientifica per la rarità di eventi<br />
emorragici cerebrali secondari ad AD.<br />
DISFUNZIONE RESPIRATORIA DEI PAZIENTI CON<br />
MIELOLESIONE: DATI PRELIMINARI DELLA<br />
VALUTAZIONE CON PLETISMOGRAFIA<br />
OPTOELETTRONICA.<br />
L. M. Lapenna, M. Morrone, E. Gallotta, G. Magrone, S.<br />
Miccinilli, G. Scivoletto, M. Molinari, S. Sterzi (Roma)<br />
INTRODUZIONE<br />
La Pletismografia Opto‐Elettronica (OEP) è uno strumento di<br />
valutazione che consente di misurare le variazioni<br />
volumetriche della gabbia toracica, consentendo inoltre una<br />
suddivisione di questa nei diversi compartimenti funzionali<br />
(toracico alto, toracico basso e addominale). È stata utilizzata<br />
in soggetti normali e in pazienti con patologie polmonari e<br />
neurologiche. Nelle lesioni midollari il coinvolgimento<br />
dell’apparato respiratorio dipende dal livello di lesione, dalla<br />
sua completezza e dal tempo intercorso tra l’evento lesivo e<br />
il momento della valutazione.<br />
Obiettivo: utilizzare la pletismografia optoelettronica per<br />
valutare la cinematica della parete toracica e il meccanismo<br />
della tosse in pazienti con lesione midollare a confronto con<br />
soggetti sani.<br />
MATERIALI E METODI<br />
la valutazione neurologica è stata effettuata con gli standard<br />
dell’American Spinal Injury Association. La valutazione OEP<br />
ha fornito i seguenti parametri spirometrici: Tidal Volume,<br />
frequenza respiratoria, tempi inspiratori ed espiratori medi e<br />
rispettivi flussi, capacità vitale inspiratoria ed espiratoria,<br />
FEV1. Per lo studio della cinematica della gabbia toracica<br />
valutata durante il respiro tranquillo, l’iperventilazione e la<br />
tosse l’ OEP ha fornito i dati relativi ai volumi dei singoli<br />
compartimenti e i relativi contributi percentuali al volume<br />
totale della parete toraco‐addominale.<br />
RISULTATI<br />
sono stati studiati pazienti con mielolesione traumatica<br />
cronica con livello cervicale o toracico alto e soggetti sani di<br />
controllo. La capacità vitale e la capacità inspiratoria dei<br />
pazienti mielolesi erano significativamente inferiori rispetto<br />
ai controlli in posizione seduta, queste differenze<br />
scomparivano esaminando i soggetti da supini. Durante il<br />
respiro tranquillo, in posizione seduta, i pazienti mielolesi<br />
mostrava un pattern respiratorio simile a quello dei controlli,<br />
mentre in iperventilazione il volume totale della gabbia