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BOOK ABSTRACT - Simfer

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RELAZIONE TRA DEFICIT DI FORZA IN FASE ACUTA<br />

E SVILUPPO DI SPASTICITÀ ALL’ARTO SUPERIORE<br />

E ALL’ARTO INFERIORE NELL’ICTUS CEREBRALE.<br />

A. Picelli, F. Corrà, F. Dambruoso, A. Midiri, M.<br />

Bortolami, A. Fiaschi, N. Smania (Verona)<br />

INTRODUZIONE<br />

La spasticità è una delle complicanze in grado di limitare il<br />

recupero funzionale ed incidere sulla disabilità dei pazienti<br />

affetti colpiti ictus. Un unico studio (Leathley, 2004) ha<br />

esaminato la presenza di indici predittivi dello sviluppo di<br />

spasticità post‐stroke. Scopo del presente studio è quello di<br />

individuare e valutare la presenza di indici clinici in grado di<br />

predire in modo affidabile lo sviluppo di spasticità agli arti<br />

superiori ed inferiori come conseguenza di ictus cerebri.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Sono stati arruolati 72 pazienti (età media 70.64 anni), affetti<br />

per la prima volta da ictus cerebrale. I soggetti sono stati<br />

sottoposti ad una prima valutazione clinica in fase acuta (in<br />

media dopo 5.2 giorni dall’ictus) e ad una seconda<br />

valutazione dopo circa 6 mesi (in media dopo 182.1 giorni).<br />

Criteri d’esclusione: presenza di dolore, deficit cognitivi,<br />

neurologici e ortopedici in grado di condizionarlo studio,<br />

deficit di sensibilità somatica, precedenti terapie<br />

antispasticità. Sono stati raccolti dati anagrafici ed<br />

anamnestici generali (età, sesso, abitudine al fumo, scolarità,<br />

sede e tipologia di lesione cerebrale, patologie associate). La<br />

valutazione clinica è stata effettuata mediante i sub‐items<br />

motori dell’European Stroke Scale (ESS) (Hantson, 1994). Il<br />

tono muscolare era misurato con la Scala di Ashworth<br />

Modificata (MAS) (Bohannon, 1987) a livello dei seguenti<br />

distretti articolari: spalla, gomito, polso, anca, ginocchio,<br />

caviglia. La spasticità è stata considerata presente a punteggi<br />

di MAS≥2.<br />

RISULTATI<br />

L’età più giovane e il punteggio più basso all’ESS a livello del<br />

distretto prossimale dell’arto superiore (spalla) e al distretto<br />

distale (caviglia) dell’arto inferiore correlano<br />

significativamente con lo sviluppo di spasticità a 6 mesi<br />

dall’ictus all’arto superiore ed inferiore rispettivamente.<br />

L’aumento di un solo punto all’ESS diminuisce la probabilità<br />

di sviluppare spasticità del 55% all’arto superiore e del 46%<br />

all’arto inferiore.<br />

RELAZIONE TRA LESIONI CEREBRALI E SPASTICITÀ<br />

‐ ANALISI “VOXEL‐BASED” SU MAPPE LESIONALI<br />

DI 36 PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE.<br />

A. Picelli, A. Midiri, F. Dambruoso, A. Fiaschi, N. Smania<br />

(Verona)<br />

INTRODUZIONE<br />

206<br />

Scopo del presente studio è quello di rilevare indici<br />

radiologici analizzabili nella fase acuta di ictus (intesi come<br />

strutture anatomiche cerebrali lesionate) in grado di predire<br />

lo sviluppo di spasticità a 6 mesi di distanza dall’evento.<br />

MATERIALI E METODI<br />

36 pazienti (età media 75.83 anni) colpiti per la prima volta<br />

da ictus cerebri sono stati selezionati tra i pazienti afferenti<br />

all’U.O. di Neurologia del Policlinico G.B. Rossi di Verona tra<br />

gennaio 2006 e febbraio 2007.<br />

Criteri d’inclusione: lesione cerebrale unilaterale ischemica o<br />

emorragica documentata con TC o RMN eseguita a distanza<br />

di 1‐4 settimane dall’evento. Criteri di esclusione: recidiva di<br />

ictus e/o presenza di altre patologie<br />

neurologiche/ortopediche in grado di condizionare lo studio.<br />

Le lesioni cerebrali di ciascun paziente sono state ricostruite<br />

su di un modello tridimensionale disponibile all’interno del<br />

software MRIcro (Rorden, 2000). A distanza circa 6 mesi<br />

dall’ictus si è esaminato il tono muscolare a livello dell’arto<br />

superiore (spalla, gomito, polso) e dell’arto inferiore (anca,<br />

ginocchio, caviglia) con la Scala di Ashworth modificata<br />

(Bohannon, 1987). La spasticità è stata considerata presente<br />

per Ashworth ≥ 2.<br />

L’analisi statistica dei dati è stata condotta seguendo la<br />

procedura Voxel‐based Lesion Symptom Mapping del<br />

programma NPM (Rorden, 2007). La mappatura anatomica è<br />

avvenuta mediante un Template anatomo‐topografico del<br />

software MRIcroN (Rorden, 2007).<br />

RISULTATI<br />

L’analisi dei dati effettuata col Test quasi‐esatto di<br />

Liebermeister per l’analisi di variabili binomiali, ha<br />

individuato come alcune regioni corticali e sottocorticali si<br />

associno alla presenza di spasticità all’emisoma<br />

controlaterale alla lesione nell’ictus cerebrale. Tra queste è<br />

possibile citare: la sostanza bianca sottocorticale (corona<br />

radiata+capsula interna), il giro precentrale, le<br />

circonvoluzioni frontali, il giro postcentrale, l’insula, i gangli<br />

della base, il talamo e le circonvoluzioni temporali.<br />

TOSSINA BOTULINICA DI TIPO A NEL<br />

TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA’ DELL’ARTO<br />

SUPERIORE NELLE PCI DELL’ETA’ EVOLUTIVA.<br />

M. R. Bisogno, A. Bello, L. Foggia (Napoli)<br />

INTRODUZIONE<br />

Il trattamento della spasticità tiene conto di presupposti<br />

tecnici utili a rendere la terapia appropriata ed efficace. La<br />

valutazione clinica deve definire: l’individuazione preliminare<br />

dei muscoli da infiltrare, l’ausilio per infiltrazione (guida<br />

EMG) e la valutazione degli effetti della tossina sui muscoli<br />

infiltrati. Obiettivo dello studio è stato di valutare nelle<br />

paralisi cerebrali infantili il ruolo della tossina botulinica nel<br />

trattamento della spasticità ed il miglioramento delle abilità<br />

funzionali nei quattro mesi dalla somministrazione

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