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BOOK ABSTRACT - Simfer

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supporto del Progetto Gracer, il cui obiettivo è quello di<br />

garantire, a tali pazienti, percorsi di cura appropriati<br />

(tempestivi e continuativi), attraverso un sistema “Hub &<br />

Spoke” che prevede l’interdipendenza e l’integrazione di<br />

tutti i centri che fanno parte della rete.<br />

La popolazione in esame è stata definita in base al punteggio<br />

alla Scala LCF (Level of Cognitive Functioning) attribuito alla<br />

dimissione, selezionando i pazienti con punteggi da 1 a 3;<br />

relativamente al quadriennio 2005‐2008, sono stati<br />

selezionati 113 pazienti con grave compromissione dello<br />

stato di coscienza (SV e SMC). Tale popolazione rappresenta<br />

il 31,7% dei 356 pazienti che afferiscono ai reparti di<br />

riabilitazione intensiva con punteggio LCF≤3. Nell’arco<br />

temporale considerato sono stati dimessi in media annua<br />

28,25 pazienti in SV e SMC. Dei 113 pazienti presi in esame<br />

(età media: 57,24), 63 soggetti presentavano un punteggio<br />

LCF pari a 2 (risposta generalizzata allo stimolo), 43 pari a 3<br />

(risposta localizzata) e 7 pari a 1 (nessuna risposta). Sotto il<br />

profilo eziologico il 43% presentava una GCA su base<br />

traumatica, il 28% su base vascolare, il 25% su base anossica<br />

ed il 4% riferibile ad altra eziologia. La durata media del<br />

ricovero riabilitativo intensivo era di 166,52 giorni (dev.st.<br />

147,49), nettamente maggiore rispetto alla degenza media<br />

calcolata sul totale dei pazienti con GCA e LCF≤3 in ingresso<br />

(63,83 gg; dev.st 35,66). La destinazione alla dimissione era<br />

una lungodegenza (o altre strutture sanitarie) nel 61% dei<br />

casi, il domicilio nel 27% e una residenzialità protetta nel<br />

12%.<br />

Nel presente lavoro vengono, infine, discusse le implicazioni<br />

relative all’organizzazione e all’assistenza socio‐sanitarie<br />

necessarie per la presa in carico di questi pazienti.<br />

UNA ESPERIENZA DI TEATRO IN UN GRUPPO DI<br />

PAZIENTI CON ESITI DI GRAVE CEREBROLESIONE<br />

ACQUISITA (GCA).<br />

D. Saviola, M. Corati, I. Civardi, S. Bosetti, A. De Tanti<br />

(Fontanellato (PR))<br />

INTRODUZIONE<br />

Si è intrapreso presso il nostro Centro di Riabilitazione, lo<br />

scorso anno, in collaborazione con i laboratori di terapia<br />

occupazionale, un progetto teatrale per pazienti portatori di<br />

esiti di GCA volto a favorire il recupero<br />

cognitivo/comportamentale attraverso l’esperienza del<br />

canto, della recitazione e la realizzazione della scenografia,<br />

dei costumi e della locandina. Un tecnico del settore,<br />

formato rispetto alla disabilità, che già conduce il modulo di<br />

art‐therapy, ha introdotto i pz alla musica con varie<br />

esperienze di ascolto. Per favorire la modulazione della voce<br />

i pz hanno partecipato a un’audizione in teatro di un soprano<br />

e di un pianista per essere coinvolti all’ambiente e<br />

all’atmosfera del canto e del teatro dal vivo, essere motivati<br />

all’esperienza, sviluppare l’ autoriflessione, l’ autostima, la<br />

socializzazione, incrementare la capacità analitica e di critica<br />

55<br />

in vista del loro reinserimento sociale. Sono stati reclutati 8<br />

pz di età compresa tra i 19 e i 64 anni (età media 35 anni), 6<br />

uomini e 2 donne; 4 esiti di grave trauma cranico e 4 di<br />

patologia cerebrovascolare tra i quali un afasico; GCS<br />

all’esordio ≤ 8; intervallo minimo dall’evento acuto di 8 mesi;<br />

LCF ≥7. Il progetto si è articolato su 15 incontri di gruppo,<br />

bisettimanali, di 90 minuti in presenza dell’esperto e di un<br />

collaboratore e su altri 15 incontri di laboratorio pratico per<br />

la preparazione tecnica in palcoscenico. Nella prima riunione<br />

di gruppo si è deciso cosa mettere in scena. E’ stato proposto<br />

Pinocchio, il teatro di Mangiafuoco. Dai colloqui preliminari è<br />

emerso che solo 1 pz aveva esperienza teatrale di danza, 1<br />

dipingeva, 2 avevano partecipato a recite scolastiche. Le<br />

aspettative erano nel 80% di acquisire nuove conoscenze<br />

artistiche e desiderio di fare esperienza, nel 50% di ottenere<br />

un rilassamento, nel 20% non erano definite. Dall’ intervista<br />

strutturata finale l’esperienza è risultata costruttiva<br />

estremamente motivante e piacevole per la totalità dei pz<br />

anche se a tratti faticosa e stressante per l’incalzare delle<br />

prove. Lo spettacolo teatrale ha favorito una maggior<br />

conoscenza e aggregazione tra i partecipanti che si sono<br />

attivati anche nelle altre attività riabilitative e nei laboratori<br />

di terapia occupazionale e si è dimostrata un veicolo più<br />

diretto per confrontarsi con la propria disabilità e<br />

trasmettere emozioni anche agli altri pz e familiari spettatori.<br />

Riteniamo tale esperienza essere di integrazione e supporto<br />

a quella psicologica/riabilitativa classica.<br />

VALUTAZIONE DEL DOLORE IN SOGGETTI IN<br />

CONDIZIONE DI RIDOTTA RESPONSIVITA’.<br />

V. Calabrò, A. Bogetti, C. Kotzaloizoglou,, F. Ventura, P.<br />

Moretti (Genova)<br />

INTRODUZIONE<br />

La valutazione e il trattamento del dolore nei soggetti a<br />

bassa responsività resta un problema difficile e complesso.<br />

Le condizioni generanti stimoli algogeni possono essere<br />

infatti molteplici e frequenti in questi pazienti ed in<br />

particolar modo in coloro nei quali l’alterazione della<br />

coscienza è la conseguenza di un evento traumatico.<br />

Il dolore è certamente uno dei principali fattori interferenti<br />

con le potenzialità di recupero del contatto con l’ambiente<br />

nel soggetto con disturbo della coscienza.<br />

D’altra parte, il trattamento farmacologico del dolore può<br />

diventare di per sé un ostacolo al risveglio del paziente.<br />

Perciò, il disporre di uno strumento affidabile per valutare il<br />

dolore è di estrema rilevanza per consentire una presa in<br />

carico riabilitativa appropriata ed efficace in questi pazienti<br />

complessi.Valutazione del dolore nei disturbi della coscienza<br />

I pazienti con disturbo della coscienza non possono<br />

comunicare in modo esplicito dolore o sofferenza.<br />

Le risposte emozionali, fondamentale componente della<br />

manifestazione dolorosa, si possono rivelare con espressioni<br />

facciali o atteggiamenti corporei ma queste manifestazioni

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