BOOK ABSTRACT - Simfer
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individuale con gli specifici programmi attuativi, in cui<br />
vengono segnalati gli obiettivi, gli interventi, le modalità di<br />
erogazione, le tempistiche nonché le figure professionali<br />
coinvolte. Ad ogni riunione vengono evidenziati gli obiettivi<br />
raggiunti e si propongono i successivi. Sono decisive le<br />
riunioni dedicate ai familiari, in cui si scambiano informazioni<br />
e si concordano i diversi obiettivi, cercando di favorire per<br />
quanto possibile aspettative e volontà del paziente.<br />
In base ai dati clinici e strumentali, viene definita in modo<br />
preciso la gravità del quadro nella sua globalità; è così<br />
possibile ottimizzare l’intervento riabilitativo,<br />
personalizzando la tipologia degli esercizi sulla base dei<br />
risultati progressivamente ottenuti.<br />
Le valutazioni delle performance dei pazienti, che prevedono<br />
l’utilizzo di scale di valutazione sono previste all’inizio del<br />
percorso e successivamente ogni due settimane di degenza.<br />
Inoltre, in previsione del rientro a domicilio del paziente,<br />
durante la degenza sono previste sedute di educazione al<br />
paziente ed eventuali familiari, mirate all’apprendimento di<br />
esercizi di automantenimento e di corretta gestione ed<br />
assistenza al fine di mantenere e consolidare i risultati<br />
ottenuti durante il ricovero.<br />
RESPIRO IN RIABILITAZIONE.<br />
S. Orzes, E. Viva, P. Ranaudo, M. A. Fusco (Feltre)<br />
INTRODUZIONE<br />
Il respiro nella FKT respiratoria viene utilizzato<br />
prevalentemente per drenare i ristagni polmonari, per<br />
aumentare i volumi respiratori, per riapprendere la<br />
respirazione e renderla più economica, più funzionale, per<br />
mobilizzare le articolazioni toraciche, per tonificare o<br />
rilassare o allungare alcuni muscoli respiratori etc. In realtà<br />
esso è stato molto usato in medicina da millenni, anche dalla<br />
nostra civiltà, oltre che da quelle orientali, per migliorare<br />
molte altre funzioni. Esistono molti tipi di respiro [toracico<br />
(alto medio, basso) con torace che si alza anche molto<br />
durante la inspirazione o che partecipa pochissimo alla<br />
dinamica respiratoria perché è abbassato e rilassato come<br />
nel chi kung); addominale (alto, medio, basso, pelvico etc)<br />
che si alza durante la inspirazione o si abbassa facendo un<br />
movimento paradosso etc.) ed è importante conoscerne<br />
alcuni perché possono avere funzioni molto differenti e<br />
distribuire molto differentemente i fluidi corporei e le varie<br />
pressioni relative (arti, pavimento pelvico‐addome‐torace‐<br />
cranio etc.). Per questo esercitano sollecitazioni molto<br />
diverse sulla fisiopatologia dell’organismo. Attualmente il<br />
respiro viene utilizzato per allungare globalmente le catene<br />
muscolari e le fasce, per migliorare la postura, per migliorare<br />
disfunzioni o algie varie (es. RPG in cui prevalentemente si<br />
insiste su una espirazione prolungata e rilassata dopo aver<br />
posizionato il corpo in un allungamento non compensato);<br />
viene usato anche per mobilizzare o manipolare poco<br />
traumaticamente le articolazioni, per migliorare spasmi,<br />
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rigidità, contratture, per modificare la postura etc (es zilgrei<br />
in cui si lavora attraverso apnee dopo aver posizionato il<br />
corpo); viene impiegato anche per migliorare o integrare<br />
blocchi di varia natura, sia fisici che psicologici, anche<br />
tenendo conto che quasi tutte le persone presentano blocchi<br />
e rigidità respiratorie importanti (es rebirthing in cui si lavora<br />
prevalentemente con una respirazione senza pause<br />
insistendo prevalentemente sulla inspirazione); si usa anche<br />
per modificare la “forza relativa” dei muscoli (cioè in<br />
inspirazione questi si rilassano mentre in espirazione si<br />
rinforzano); per modificare l’assetto del corpo, lottare,<br />
risolvere algie e malattie internistiche, drenare cataboliti,<br />
ossigenare il sangue etc (tai‐chi, chi kung, yoga etc.). La<br />
respirazione viene utilizzata anche per migliorare molte<br />
malattie internistiche (ristagni nasali, rinosinusiti, angine,<br />
stipsi, spasmi e difficoltà di transito intestinale, congestioni<br />
epatiche e di molti organi interni, edemi periferici etc). Può<br />
essere utilizzata per ossigenare maggiormente il feto durante<br />
la gravidanza e rendere il parto più veloce e meno<br />
traumatico, per migliorare molte stasi e in generale per<br />
ossigenare maggiormente tutto l’organismo.<br />
Sostanzialmente tutte le funzioni corporee possono essere<br />
influenzate positivamente da una buona respirazione.<br />
RUOLO DELL’ESERCIZIO FISICO SULLA RIDUZIONE<br />
DELL’EMOGLOBINA GLICOSILATA NEI PAZIENTI<br />
DIABETICI CON INSUFFICIENZA RESPIRATORIA.<br />
T. Scellini, R. Mazzocco, D. Uliano (Campobasso)<br />
INTRODUZIONE<br />
Già da decenni l’esercio fisico è considerato un elemento<br />
essenziale, insieme alla dieta e alle medicine, nella gestione<br />
del diabete. In particolare l’esercizio fisico porta ad una<br />
riduzione dell’emoglobina glicosilata indipendentemente<br />
dalla modificazioni del peso corporeo.<br />
I pazienti seguiti presso la nostra U.O.C. di Medicina Fisica e<br />
Riabilitazione, provenienti dalla Rianimazione, sono affetti da<br />
grave insufficienza respiratoria, pertanto tracheostomizzati e<br />
con nutrizione enterale (PEG e/o sondino nasogastrico),<br />
diabete mellito di tipo II in trattamento con ipoglicemizzanti<br />
orali e/o insulina. Presentano inoltre nella comorbilità,<br />
obesità, dislipidemia, ipertensione arteriosa e grave<br />
squilibrio idroelettrolitico.<br />
Durante il ricovero presso la nostra U.O., sono stati<br />
monitorati rispetto al danno funzionale cardio‐respiratorio.<br />
La riabilitazione ha previsto l’ottimizzazione della terapia<br />
farmacologica, decannulazione, ripresa dell’alimentazione<br />
per os con programmi educazionali rispetto alla dieta,<br />
programmi di allenamento all’esercizio fisico , programmi di<br />
allenamento dei muscoli respiratori.<br />
L’esercizio aerobico organizzato con una frequenza di tre<br />
volte a settimana con una intensità moderata (50‐70% del<br />
massimo ritmo cardiaco) è riuscito a migliorare il controllo