BOOK ABSTRACT - Simfer
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ATTIVITA’ DI GRUPPO TERAPEUTICO‐<br />
RIABILITATIVO PER IL RITORNO ALLA GUIDA<br />
DELL’AUTO IN SICUREZZA IN PAZIENTI CON ESITI<br />
DI GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA (GCA).<br />
D. Saviola, E. Chinosi, J. Conforti, C. Martini, A. De Tanti<br />
(Fontanellato (PR))<br />
INTRODUZIONE<br />
Il nostro progetto è nato nel 2007 allo scopo di promuovere<br />
nei partecipanti, portatori di esiti di grave cerebrolesione<br />
acquisita (GCA) un’ autoriflessione critica e una<br />
consapevolezza degli esiti cognitivo‐comportamentali in<br />
merito alla ripresa della guida dell’auto in sicurezza.<br />
Attraverso sedute di gruppo, condotte da una<br />
neuropsicologa, si lavora per favorire il riapprendimento<br />
della segnaletica stradale, dei limiti di velocità, della distanza<br />
di sicurezza, della sosta, del sorpasso, della precedenza ecc.<br />
(tappe concordate con l’ istruttore di guida di riferimento<br />
formato sulle GCA), l’analisi critica circa le complesse<br />
situazioni di guida e le norme di comportamento stradale più<br />
corrette. Tra gli scopi principali vi sono favorire l’accettazione<br />
delle norme sociali, il potenziamento delle funzioni esecutive<br />
attraverso situazioni di guida concrete, lo sviluppo di<br />
comportamenti e modalità adattive compatibili con le risorse<br />
residue attraverso l’individuazione di opportune strategie.<br />
Il gruppo è costituito da 3‐4 partecipanti con GCS ≤ 8 in<br />
acuto; eterogenei per età e ruoli socio/lavorativi. E’ stato<br />
stabilito un totale di 10 incontri, due a settimana, per una<br />
durata di 90 minuti. Sono stati reclutati in totale 20<br />
cerebrolesi: 18 maschi e 2 femmine; 8 esiti di grave trauma<br />
cranico, 10 di patologie cerebrovascolari e 2 post‐anossici da<br />
abuso di sostanze stupefacenti; età media del campione 44,5<br />
anni.<br />
All’inizio viene compilato dai partecipanti un questionario<br />
volto a individuare la percezione dell’utilità degli incontri, la<br />
motivazione,le presunte capacità di guida e di problem‐<br />
solving; alla fine del percorso formativo si somministra un<br />
altro questionario che evidenzia la reale utilità percepita<br />
dell’attività in gruppo, delle informazioni apprese/verificate e<br />
della consapevolezza dei propri limiti. Si evidenzia una buona<br />
motivazione e partecipazione nella totalità dei partecipanti<br />
con una concreta presa di coscienza rispetto alla gestione del<br />
rischio a allo sviluppo di procedure legate al problem solving<br />
di situazioni inerenti alla guida dell’auto su strada nel<br />
traffico. Il setting di gruppo favorisce il confronto e una<br />
sinergia rispetto alle soluzioni individuate ai problemi<br />
proposti e affrontati nel corso degli incontri e un approccio<br />
più disinvolto rispetto alla disabilità residua. La simulazione<br />
di imprevisti nel tragitto su strada induce a una maggior<br />
necessità di programmazione rispetto alle numerose variabili<br />
possibili nelle diverse situazioni.<br />
45<br />
DALLA FASE ACUTA AL TERRITORIO: PERCORSO<br />
INTEGRATO TRA STRUTTURE DIVERSE.<br />
G. Armani, R. Avesani, G. Crimi, G. Tarondi, G. Falcone<br />
(Negrar (VR))<br />
INTRODUZIONE<br />
La gestione degli esiti di grave cerebrolesione , in particolare<br />
quando questi si presentano caratterizzati da gravi disabilità<br />
residue, rappresenta una sfida per i sistemi sanitari. Due<br />
sono gli ordini di problemi che solitamente si presentano : il<br />
primo riguarda la realizzazione di una sinergia tra i diversi<br />
attori delle diverse fasi ( Rianimatoria‐neurochirurgica,<br />
Riabilitazione Intensiva, Fase territoriale) che consenta rapidi<br />
passaggi ed appropriati percorsi al fine di ottimizzare gli<br />
interventi trerapeuticio‐riabilitativi. Un altro problema<br />
riguarda invece la pianificazione e soluzione degli aspetti<br />
sociali e legali ( es, nomina dell’Amministratore di sostegno)<br />
che , se non precocemente individuati rischiano di allungare<br />
indefinitamente i ricoveri nella fase riabilitativa.<br />
Un recente accordo di percorso per le GCA, messo a punto<br />
tra strutture e servizi diversi nella provincia di Verona ha<br />
concretizzato quanto raccomandato dalle due Conferenze di<br />
Consenso in merito all’individuazione di percorsi e procedure<br />
per la presa in carico delle persone con esiti di GCA.<br />
I passaggi fondamentali di questo accordo prevedono :<br />
‐ la formalizzazione della consulenza dell’esperto UGC<br />
nei reparti per acuti<br />
‐ la delega a questo specialista per l’individuazione<br />
del percorso piu’ idoneo alla tipologia di danno, età,<br />
comorbilità, disabilità<br />
‐ precoce contatto tra familiari ed èquipe riabilitativa<br />
fin dalla fase acuta<br />
‐ il precoce avvio delle pratiche amministrative per<br />
l’invalidità, Amministratore di sostegno, segnalazione ai<br />
servizi sociali territoriali e/o a strutture per disabili<br />
‐ un passaggio coordinato delle informazioni tra i<br />
servizi sociali delle diverse realtà coinvolte<br />
‐ raccolta dati di menomazione e disabilità di tutti i<br />
pazienti segnalati<br />
‐ disponibilità da parte delle lungodegenze del<br />
territorio ad accogliere pazienti non domiciliabili al termine<br />
del percorso di riabilitazione intensiva in attesa del posto<br />
letto in struttura<br />
‐ utilizzo piu’ coordinato dei posti letto in SUAP (<br />
Speciali Unità di Accoglienza Permanenti)<br />
Verranno forniti i dati relativi ai primi 6 mesi di attività<br />
successivi all’entrata in vigore dell’accordo.<br />
Si sottolinea l’urgenza che il percorso per le persone con GCA<br />
sia individuato precocemente, coordinato e che, all’interno<br />
di tale percorso emergano con chiarezza le problematiche<br />
sociali che, in relazione alle mutate condizioni sociali ed<br />
all’innalzamento dell’età dei pazienti, rappresentano uno<br />
degli ostacoli piu’ grossi nel percorso stesso.