BOOK ABSTRACT - Simfer
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OSTEOPOROSI<br />
LA FRATTURA LATERALE DI FEMORE, NOVITÀ NEL<br />
CAMPO DELLA RIABILITAZIONE: NOSTRA<br />
ESPERIENZA<br />
L. Di Bisceglie, G. Di Bisceglie, G.E. Fata, I. Stolfa<br />
(Bisceglie (BA))<br />
INTRODUZIONE<br />
Per ottimizzare il processo dall’evento frattura al recupero<br />
funzionale, è nato un progetto che sinergizza la terapia<br />
chirurgica con la riabilitazione mediante l’utilizzo del<br />
Teriparatide. Il processo di guarigione delle fratture, con<br />
concessione precoce del carico è fondamentale per ridurre i<br />
tempi di guarigione ed aumentare la percentuale di<br />
autonomia funzionale. Da studi sperimentali su ratti si evince<br />
la rapidità d’azione del Teriparatide nell’indurre<br />
osteoformazione, con un peculiare meccanismo d’azione,<br />
anabolico ed eutrofizzante sull’osso che stimola in tempi<br />
brevi la formazione anche della componente proteica,<br />
producendo una architettura ordinata e fisiologica. Il<br />
farmaco osteoinduttore viene somministrato in associazione<br />
a Ca e Vit D. Il progetto è denominato TFRR (Teriparatide in<br />
fractures repair and reabilitation), studio multicentrico tra i<br />
vari centri partecipanti, (U.O. di Ortopedia e Traumatologia e<br />
U.O. di riabilitazione). Eleggibili i pazienti affetti da frattura<br />
laterale del collo del femore (fratture stabili o instabili tipo C)<br />
con osteoporosi severa. I pazienti inclusi nello studio<br />
eseguono esami per valutazione del metabolismo osseo, rx<br />
rachide dorso lombare in 2P ed eventuale densitometria.<br />
Durante il ricovero in U.O. di Medicina Fisica e Riabilitativa<br />
vengono somministrate scale valutative (B.I., ADL, IADL,<br />
valut. forza, FAC, scala VAS, Qualeffo, Tests cognitivi, scale<br />
per ansia e depressione). Il programma riabilitativo è a steps<br />
ravvicinati per il gruppo trattato (con concessione anticipata<br />
del carico) e a circuito naturale per quello di controllo. Si è<br />
ritenuto opportuno non superare del 30% la riduzione del<br />
periodo di astensione dal carico prescritto (ad esempio 21 gg<br />
invece di 30 gg), concedendo un carico parziale (il 30%).<br />
Valutando già i primi risultati ottenuti (3 casi a 18 mesi, 11<br />
casi a 12 mesi, 16 a 6 mesi e 21 a tre mesi) riconosciamo<br />
ridotta la percentuale di fratture del femore controlaterale a<br />
12 e 18 mesi, con considerevole riduzione dell’entità degli<br />
esiti e della mortalità nel I anno; Il reinserimento sociale e<br />
familiare più rapido, ha consentito un abbattimento dei costi<br />
per la riabilitazione e una riduzione delle spese per<br />
l’assistenza generica, con outcomes molto favorevoli.<br />
LENTO RECUPERO FUNZIONALE IN UNA PAZIENTE<br />
CON OSTEOMALACIA.<br />
S. De Serio, P. Conserva (Bari)<br />
197<br />
INTRODUZIONE<br />
Nell’anziano l’osteomalacia è una malattia molto spesso<br />
trascurata che frequentemente può generare quadri di<br />
autonomia funzionale delle paratiroidi e influenzare<br />
notevolmente i tempi di recupero in ambiente riabilitativo. A<br />
questo proposito descriviamo il caso di una donna di 82 anni<br />
che si ricoverava presso la nostra U.O. per eseguire il<br />
trattamento riabilitativo intensivo del ginocchio destro<br />
artroprotesizzato. All’ingresso la donna si presentava<br />
fortemente astenica. All’E.O. si rilevava pallore cutaneo ed<br />
ipotrofia dei muscoli degli arti inferiori. Gli esami di<br />
laboratorio mostravano Hb 9,2 g/dl; VES I h 53 mm/h; PCR<br />
5.59 mg/l (0÷3); calcemia 7,7 mg/dl (8,4÷10,2); fosforemia<br />
1,5 mg/dl (2,7÷4,5); fosfatasi alcalina totale 340 U/L<br />
(20÷240). Si dosavano Vit. D e paratormone (PTH) e si<br />
iniziava terapia con colecalciferolo 800 U.I./die e ione calcio<br />
1200 mg/die. Intanto la paziente veniva sottoposta al<br />
trattamento riabilitativo del ginocchio operato. Dopo due<br />
settimane il training delle deambulazione avveniva ancora<br />
con l’ausilio di girello deambulatore. Sottoponevamo la<br />
paziente ad esame radiografico delle coste e del bacino che<br />
evidenziavano: “Non evidenti lesioni ossee a carico degli<br />
archi costali bilateralmente. Pseudofrattura di Looser nella<br />
branca ileo pubica sinistra”. Nel frattempo giungeva il<br />
risultato di: vit. D. 0 nmol/L (0‐25) e PTH 659 ng/L (17‐73). Si<br />
somministrava colecalciferolo 100000 U.I. i.m. e si eseguiva<br />
una ecografia delle paratiroidi che rivelava “a destra una<br />
formazione solida di 1 cm di diametro, compatibile con<br />
lesione adenomatosa”. Nelle due settimane successive si<br />
assisteva ad un più rapido recupero funzionale. La paziente,<br />
infatti, deambulava in maniera abbastanza sicura con<br />
l’ausilio di doppio appoggio (bastoni canadesi). Gli esami<br />
ematochimici di controllo evidenziavano Hb 11,8 g/dl; VES Ih<br />
31 mm/h; PCR 4.64 mg/l; calcemia 8,7 mg/dl; fosforemia 2,8<br />
mg/dl; fosfatasi alcalina totale 366 U/L. Due settimane più<br />
tardi la paziente era in grado di deambulare con l’ausilio di<br />
monoappoggio e pertanto veniva dimessa con diagnosi di<br />
“adenoma paratiroideo in paziente con osteomalacia,<br />
artroprotesi di ginocchio destro” e la si inviava a consulenza<br />
endocrinologica e chirurgica per ulteriori approfondimenti<br />
diagnostici. Sarebbe quindi auspicabile non trascurare le<br />
patologie metaboliche dell’osso per non inficiare il recupero<br />
funzionale dei pazienti anziani sottoposti a trattamento<br />
riabilitativo intensivo.<br />
LO STATO DI SALUTE OSSEA DELLE PAZIENTI<br />
RICOVERATE PRESSO UN REPARTO DI<br />
RIABILITAZIONE MOTORIA: ANALISI<br />
RETROSPETTIVA<br />
M. Benedetti, G. Ferlini, P. L. Ravagnan, I. Zaghini<br />
(Trento)