BOOK ABSTRACT - Simfer
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RIABILITAZIONE ONCOLOGICA<br />
DISABILITA’ MOTORIA E QUALITA’ DI VITA IN<br />
ONCOLOGIA.<br />
M. Simoncelli, O. Mercante, R. Tanfulli (Fano (PU))<br />
INTRODUZIONE<br />
La riabilitazione oncologica è oggi molto strutturata e<br />
differenziata a seconda del tipo di disabilità, va calibrata e<br />
personalizzata sui bisogni effettivi del paziente indirizzando<br />
l'intervento ad una riabilitazione in senso globale tesa al<br />
miglioramento della qualità di vita sul piano fisico, sociale ed<br />
emozionale e non solo della funzionalità d'organo. Il<br />
controllo della disabilità di ordine motorio, in particolare il<br />
recupero della funzione neuro‐muscoloscheletrica lesa e<br />
dell’autonomia nelle ADL e nelle IADL, oppure in caso di<br />
danno definitivo il raggiungimento della capacità funzionale<br />
residua al più alto grado possibile, contribuisce in modo<br />
significativo a migliorare la qualità di vita di questi pazienti.<br />
La gestione riabilitativa, partendo dal riduzione della<br />
menomazione e/o dal miglioramento delle funzioni correlate<br />
al movimento (prevenzione dei danni terziari, riduzione del<br />
dolore e della facile faticabilità, miglioramento del trofismo,<br />
della forza muscolare dell’articolarità, recupero della<br />
possibilità di eseguire trasferimenti, della deambulazione,<br />
educazione all’uso dei presidi/ausili…), mira ad ultimo ad<br />
ottimizzare la partecipazione e a minimizzare il disagio psico‐<br />
sociale attraverso il recupero del precedente ruolo del<br />
paziente in ambito famigliare, occupazionale e nella<br />
comunità.<br />
L’intervento riabilitativo condotto dall’equipe<br />
multiprofessionale che guarda a tale obiettivo finale, può<br />
essere attuato in regime di ricovero, ambulatoriale o<br />
domiciliare, e può estrinsecarsi in 4 categorie fondamentali:<br />
preventiva, di recupero, di supporto e palliativa. Da precisare<br />
che nell’ambito delle prime due categorie si può parlare di<br />
vera e propria riabilitazione in quanto ci troviamo di fronte<br />
ad un trattamento oncologico attivo avente la finalità di<br />
recupero e di reinserimento, mentre nelle restanti fasi la<br />
riabilitazione è una componente delle cure palliative avente<br />
quale finalità il miglioramento dei sintomi e della qualità di<br />
vita.<br />
Comunque, a prescindere dalla tipologia di disabilità e di<br />
intervento, è ormai maturata la convinzione, convalidata<br />
dalle singole esperienze e dalla letteratura, che aspetti<br />
considerati un tempo di secondo piano (come appunto<br />
quello riabilitativo), rispetto ai trattamenti primari<br />
(chirurgico, radiante e chemioterapico) siano invece<br />
fondamentali per il benessere e il reintegro del paziente<br />
oncologico nella sua globalità.<br />
133<br />
DISTURBI D’ANSIA, QUALITÀ DELLA VITA ED<br />
OBESITÀ IN PAZIENTI ONCOLOGICI AFFETTI DA<br />
LINFEDEMA SECONDARIO DELL’ARTO SUPERIORE<br />
O INFERIORE .<br />
M. Pinto, F. Gimigliano, M. Molese, F. Cimmino, F. De<br />
Falco, F. Iazzetta, R. Gimigliano, G. Iolascon (Napoli)<br />
INTRODUZIONE<br />
Un aumento dello stato di ansia è frequente nei pazienti<br />
oncologici ,in particolare in associazione con problematiche<br />
riabilitative e disordini alimentari . Abbiamo valutato la<br />
presenza di disturbi d’ansia, la Qualità della Vita Correlata<br />
alla Salute (HRQoL) e la presenza di obesità in pazienti con<br />
linfedema secondario degli arti.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Abbiamo arruolato 47 donne,età 33‐88 anni, affette da<br />
lindedema di un arto (superiore o inferiore),stadio I o II,<br />
secondario a linfadenectomia per ca mammario o<br />
melanoma. Tutti le pazienti erano in fase libera da malattia e<br />
seguivano la Complex Decongestive Therapy (CDT) per il<br />
linfedema. Previo il consenso informato allo studio, sono<br />
stati valutati la HRQoL mediante SF12 (1,2), l’ansia di stato e<br />
di tratto mediante il State Trait Anxiety Inventory Y (STAI<br />
Y)(3,4),il BMI per la rilevazione dell’ obesità (BMI≥30).Sono<br />
stati inoltre osservati i seguenti criteri di esclusione:<br />
insufficienza cardiocircolatoria e/o respiratoria severa,<br />
insufficienza epatica e/o renale severa, patologie<br />
psichiatriche e/o neurologiche,patologie osteoarticolari<br />
severe.<br />
RISULTATI<br />
La media degli scores di SF12 PCS è stata 37,3 e quella di<br />
MCS 43,11; i valori medi di STAI sono stati 50 per l’ansia di<br />
stato e 51 per l’ansia di tratto, l’obesità era presente nel 72,9<br />
% delle pazienti.<br />
CONCLUSIONI<br />
Il nostro campione di pazienti ha presentato scores di SF12<br />
mediamente al di sotto di quelli di riferimento, scores di STAI<br />
Y indicativi di una condizione di ansia aumentata sia per<br />
l’ansia di stato che di tratto ed una percentuale di obesità<br />
molto alta. Pertanto nei pazienti con linfedema secondario<br />
risulta rilevante una valutazione psicologica e dietologica<br />
nell’ambito della presa in carico riabilitativa.<br />
DONNE OPERATE AL SENO: PROGRAMMA<br />
RIABILITATIVO.<br />
V. Nucera, P. Marino, C. Bufalini, L. Giampieri, E.<br />
Spadini (Roma)<br />
INTRODUZIONE<br />
The aim of the study has been that to show the utility of an<br />
immediate rehabilitation treatment, for the prevention of