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BOOK ABSTRACT - Simfer

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DISORDINI COGNITIVI IN PAZIENTI AFASICI: UN<br />

CONFRONTO TRA AFASIA FLUENTE E NON<br />

FLUENTE.<br />

F. Tebaldi, C. Biondi, A. Bergonzoni, T. Tosini, C.<br />

Giannone, S. Frau, A. Cantagallo (Ferrara)<br />

INTRODUZIONE<br />

L’afasia è un disturbo acquisito della comunicazione verbale<br />

che interessa una o più componenti del processo di<br />

comprensione e produzione di messaggi verbali.<br />

Recenti ricerche condotte su pazienti con cerebrolesione<br />

acquisita hanno evidenziato che aprassia e disordini attentivi<br />

risultano spesso associati a disordini linguistici.<br />

Questo studio riguarda un gruppo di 1917 pazienti afasici<br />

presi in carico presso la nostra Unità Operativa dal 1990.<br />

Sono stati selezionati 572 pazienti a cui sono stati valutati i<br />

deficit linguistici attraverso l’Esame la Batteria per l’Esame<br />

del linguaggio II, la capacità di ragionamento logico<br />

attraverso il test delle Matrici di Raven 38 e il livello di<br />

autonomia funzionale globale attraverso la scala FIM/FAM.<br />

In 340 casi le funzioni prassiche sono state valutate con<br />

Protocollo di Valutazione dell’Aprassia e in 121 pazienti le<br />

funzioni attentive (allerta, vigilanza, attenzione selettiva e<br />

attenzione divisa) sono state valutate con la batteria di Test<br />

per l’Esame dell’Attenzione (TEA). I pazienti con afasia<br />

fluente sono stati confrontati con pazienti affetti da afasia<br />

non fluente rispetto alla presenza di aprassia, alle capacità<br />

attentive e al livello di autonomia funzionale globale e alla<br />

capacità di ragionamento logico.<br />

I risultati evidenziano che nei pazienti con afasia non fluente<br />

si sono riscontrati maggiori disordini prassici ed attentivi<br />

(soprattutto difficoltà nell’inibizione dell’interferenza<br />

nell’attenzione selettiva) e un livello inferiore di autonomia<br />

funzionale globale rispetto ai pazienti con afasia fluente.<br />

DISORDINI COGNITIVI NEI PAZIENTI AFASICI CON<br />

APRASSIA.<br />

F. Tebaldi, C. Biondi, V. Strozzi, R. Graziani, R.<br />

Benasciutti, S. Frau, A. Cantagallo (Ferrara)<br />

INTRODUZIONE<br />

L’emisfero sinistro sottende sia l’elaborazione del linguaggio,<br />

sia la pianificazione e programmazione del movimento<br />

volontario. Studi sui pazienti con danno dell’emisfero sinistro<br />

conseguente a cerebrolesione evidenziano la presenza<br />

frequente di afasia, definita come perdita acquisita della<br />

comprensione e/o della produzione del linguaggio orale e/o<br />

scritto, e di aprassia. Inoltre, recenti studi hanno descritto<br />

l’influenza delle funzioni attentive sulle funzioni linguistiche.<br />

Di 1917 pazienti afasici presi in carico presso la nostra Unità<br />

Operativa dal 1990 ad oggi, è stato selezionato un campione<br />

210<br />

di 572 pazienti nei quali le funzioni il disordine afasico è stato<br />

valutato con la Batteria per l’Esame del linguaggio II. Hanno<br />

partecipato alla ricerca 339 pazienti nei quali erano state<br />

valutate le funzioni prassiche con il Protocollo di Valutazione<br />

dell’Aprassia, la capacità di ragionamento logico con le<br />

Matrici Progressive di Raven (’38) e il livello di autonomia<br />

funzionale globale attraverso la scala FAM; a 121 pazienti era<br />

stato inoltre somministrato il Test per l’Esame<br />

dell’Attenzione (TEA).<br />

In base alla presenza o meno di aprassia, i pazienti sono stati<br />

suddivisi in tre gruppi: 1) aprassia bucco‐facciale (BF) (n =<br />

217); 2) aprassia dell’arto superiore (AS) (n = 50); 3) non<br />

aprassia (n = 72). Obiettivo della ricerca: confrontare i gruppi<br />

rispetto ai dati demografici e clinici, alle linguistiche attentive<br />

e linguistiche, alla capacità di ragionamento logico.<br />

I risultati evidenziano: 1) un livello inferiore di autonomia<br />

funzionale globale nei pazienti con aprassia BF e AS rispetto<br />

ai pazienti senza aprassia; 2) funzioni attentive: maggiori<br />

disordini di attenzione selettiva nei pazienti con aprassia AS<br />

rispetto ai pazienti non aprassici, e maggiori disordini di<br />

attenzione divisa nei pazienti con aprassia AS e BF rispetto ai<br />

pazienti non aprassici; 3) funzioni linguistiche: minore<br />

capacità di espressione e comprensione verbale nei pazienti<br />

con aprassia AS e BF rispetto ai pazienti non aprassici;<br />

minore capacità di comprensione e denominazione orale e di<br />

lettura ad alta voce nei pazienti con aprassia BF rispetto ai<br />

pazienti con aprassia AS; minore capacità di ripetizione i<br />

pazienti con aprassia BF rispetto ai pazienti con aprassia AS e<br />

ai pazienti non aprassici; 4) ragionamento logico: inferiore<br />

capacità nei pazienti con aprassia BF e AS rispetto ai pazienti<br />

non aprassici.<br />

EFFETTI SEMANTICI E MORFOLOGICI NELLA<br />

DISLESSIA PROFONDA.<br />

M. Marelli, S. Aggujaro, I. Scola, F. Molteni, C. Luzzatti<br />

(Lecco)<br />

INTRODUZIONE<br />

La dislessia profonda è un disturbo di lettura caratterizzato<br />

da errori semantici, morfologici e visivi e da effetti di classe<br />

grammaticale e di immaginabilità. Tale profilo risulta<br />

congruente con l’ipotesi di Coltheart (1980) che assegna<br />

residue abilità linguistiche all’emisfero destro per<br />

l’elaborazione di parole concrete e ad alta frequenza d’uso.<br />

Tali abilità emergerebbero in casi di grave danno alle aree<br />

linguistiche sinistre. In questo studio si descrive il caso di RG,<br />

esito ESA in seguito alla rottura di aneurisma carotido‐<br />

corioideo anteriore sinistro, con associata lesione in sede<br />

fronto‐parietale sinistra. Alla valutazione delle capacità<br />

linguistiche RG presenta un quadro di afasia non fluente con<br />

agrammatismo e dislessia profonda.<br />

Ad una valutazione di base (lettura di parole e non‐parole,<br />

Toraldo 2006) è seguita la somministrazione di una batteria

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