BOOK ABSTRACT - Simfer
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PROPOSTA DI LINEE GUIDA IN MEDICINA<br />
MANUALE: LA MANIPOLAZIONE<br />
VERTEBRALE NELLA LOMBALGIA COMUNE<br />
(ASPECIFICA).<br />
G. Brugnoni, R. Gatto, I. Parola, M. L. Tenaglia<br />
(Alessandria)<br />
INTRODUZIONE<br />
La Medicina Manuale (MM) è una disciplina medica che si<br />
occupa della patologia aspecifica dell’apparato locomotore,<br />
in particolare della diagnosi e terapia della patologia<br />
dolorosa vertebrale cosiddetta “minore”, in realtà<br />
disfunzionale. L’atto medico grazie al quale è conosciuta, e<br />
nel quale viene spesso identificata con ottica riduttiva,<br />
consiste nella manipolazione vertebrale (MV); gesto<br />
terapeutico che presuppone una diagnosi precisa atta a<br />
stabilire la natura funzionale della patologia, completa di<br />
anamnesi specifica, di indagini strumentali, e soprattutto di<br />
una semeiotica “topografica” propria della MM, necessaria<br />
per reperire tutte le strutture interessate dal dolore e dalla<br />
disfunzione, in primis il “segmento mobile vertebrale” in cui<br />
origina il disturbo. Sulle MV, di frequente utilizzate nel<br />
trattamento della lombalgia comune, si riscontrano tuttavia<br />
pareri discordanti nelle raccomandazioni delle Linee Guida<br />
Internazionali. La proposta di Linee Guida qui presentata su<br />
questo particolare tema è il frutto del lavoro di revisione<br />
sistematica della letteratura scientifica e dell’ EBM, messe a<br />
confronto ed integrate con l’esperienza clinica e l’opinione di<br />
autorevoli ricercatori. L’EBM, strumento irrinunciabile per<br />
difenderci dai cattivi maestri, dato l’alto costo umano<br />
dell’errore in medicina,comincia infatti a palesare i suoi<br />
limiti. Questi vanno tenuti in debito conto, se si vuole<br />
apportare ragionevolezza nel conflitto, esplicito o latente, tra<br />
i dati della medicina “fondata sulle prove” da un lato, e<br />
l’esperienza clinica dall’altro.<br />
MATERIALI E METODI<br />
Il lavoro del gruppo di studio si è sviluppato in risposta ai<br />
quesiti:<br />
1] Quale rilevanza epidemiologica e di impatto sociale<br />
ha la lombalgia?<br />
2] Secondo la letteratura scientifica, l’ EBM, e secondo<br />
il parere degli esperti, la MV nella patologia disfunzionale del<br />
rachide lombare si rivela migliore di altri trattamenti, per<br />
efficacia e costo?<br />
3] In caso di risposta affermativa, quali sono i criteri<br />
che dettano le indicazioni e le regole di applicazione dell’atto<br />
manipolativo della Medicina Manuale, differenziandola da<br />
Osteopatia e Chiropratica? Quali sono i protocolli consigliati?<br />
4] A quali quesiti la ricerca deve ancora rispondere?<br />
CONCLUSIONI<br />
Dalla revisione della letteratura più recente emerge una<br />
crescente evidenza della efficacia delle MV nel paziente<br />
lombalgico in fase acuta, mentre in fase cronica l’evidenza<br />
250<br />
aumenta nella misura in cui alla MV si accompagnano<br />
trattamenti educativi e riabilitativi, previsti dalla MM e<br />
multidisciplinari. In entrambe le fasi è di rigore (Racc. A) che<br />
l’atto manipolativo sia eseguito dal medico secondo criteri e<br />
regole della Medicina Manuale.<br />
ROTAZIONE ESTERNA ASIMMETRICA DELLA<br />
SCAPOLO‐OMERALE (> DX; 314 CASI).<br />
S. Orzes Sante, M. E. Verrocchio, M. Gasparo R. A. Sergi,<br />
M. Ambrosone, F. Festa (Feltre)<br />
INTRODUZIONE<br />
Le rotazioni di spalla sono frequentemente asimmetriche e in<br />
genere la rotazione esterna è più ampia a dx. Per avere un<br />
raffronto clinico su questo parametro che secondo noi è<br />
importante sia in Medicina Manuale, sia in Riabilitazione, sia<br />
in Posturologia, sia in Ortopedia‐Traumatologia, abbiamo<br />
esaminato pazienti di età compresa tra 3 e 45 anni. Criteri di<br />
esclusione: malattie malformative, congenite etc.; m.<br />
ortopediche o neurologiche di rilievo; m. acute; precedenti o<br />
attuali sofferenze di spalla (s. impingement, tendiniti,<br />
instabilità, traumi etc.) precedenti interventi alla spalla o al<br />
rachide cervico‐ dorsale; esiti di gravi colpi di frusta o<br />
politraumatismi; scoliosi> 10° Cobb; eterometrie agli arti<br />
inferiori > 1 cm.; insufficiente collaborazione; impossibilità a<br />
stare proni per cervicalgie, lombalgie, s. vertiginose etc.<br />
L’esame è stato effettuato da 2 operatori. Per valutare la<br />
rotazione esterna con omero addotto i pazienti sono stati<br />
considerati da supini; mentre un operatore ruotava<br />
esternamente l’ omero addotto, controllando con l’altra<br />
mano il moncone della spalla, un altro operatore valutava i<br />
gradi con un goniometro. Per la valutazione della rotazione<br />
esterna con omero in abduzione i pazienti sono stati<br />
esaminati proni. Mentre un operatore teneva ferma e<br />
controllava con una mano la scapola e con l’altra imprimeva<br />
una rotazione esterna (fino alla barriera motoria) all’omero<br />
abdotto a 90° e anteriorizzato di 20‐30°, un altro operatore<br />
valutava i gradi con un goniometro. E’ stata fatta una<br />
valutazione comparativa; dato il margine di errore sono state<br />
considerate come uguali differenze