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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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insiemistica è modello dell’operatore logico et, l’unione del vel, la complementazione<br />

del non. Addirittura per Frege, il numero è l’estensione del concetto, 177 luogo<br />

teoricamente impensabile – quindi reale – dove l’intensione si coniuga misteriosamente<br />

con l’estensione.<br />

<strong>La</strong> semantica moderna della logica predicativa è insiemistica. Modello di un<br />

predicato è l’insieme dei cui elementi porge la proprietà caratteristica. Modello delle<br />

operazioni logiche sono le operazioni insiemistiche: l’intersezione corrisponde alla<br />

congiunzione (et), l’unione all’alternativa (vel), la complementazione alla negazione<br />

(non), l’inclusione all’implicazione (sequitur). I modelli insiemistici sono comodi da<br />

usare. Incarnano la caratteristica del pensiero moderno che è di pensare in termini di<br />

pluralità e variabilità, così come l’antichità pensava in termini di singolarità ed<br />

essenze. 178 Tuttavia, l’insiemistica, anche se comoda, non è necessaria alla logica. Dopo<br />

i lavori di Schönfinkel del 1920, ripresi da Curry negli anni Sessanta attraverso il λcalcolo<br />

e la logica combinatoria, si sa che tutta la logica si può “riscrivere” in termini di<br />

operatori che trattano la deduzione e la conseguenza logica riducendo formule in<br />

formule deducibili, senza passare per l’estensione insiemistica. 179 <strong>La</strong>can, che pure<br />

utilizzava la contrapposizione tra estensione e intensione, forse riprendendola da<br />

Kant, 180 per distinguere tra psicanalisi in intensione (o diretta alla formazione<br />

dell’analista) e psicanalisi in estensione (o psicanalisi come prodotto culturale) non pare<br />

fosse a conoscenza del risultato. L’avrebbe senz’altro apprezzato e inserito nel suo<br />

programma di riforma dell’intelletto, cui andava dedicandosi negli ultimi quindici anni<br />

della sua vita.<br />

177 “Il numero non può venir rappresentato né come oggetto a sé né come proprietà connessa a<br />

qualche oggetto esterno. Esso, infatti, non è né qualcosa di sensoriale [soggettivo] né una<br />

proprietà degli oggetti esterni [oggettivo]. […] Il numero naturale che spetta al concetto F non è<br />

altro che l’estensione del concetto ‘ugualmente numeroso ad F’”. G. Frege, “Fondamenti<br />

dell’aritmetica” §§ 58, 68 in G. Frege, Logica e aritmetica, a cura C. Mangione, Boringhieri,<br />

Torino 1965, p. 295, 306.<br />

178 “Essenza” o “sostanza” sono i nomi che la vecchia filosofia ontologica dava a ciò che il<br />

nostro approccio epistemologico preferisce chiamare struttura o invariante. Essenza o sostanza,<br />

come struttura, dicono ciò che non varia nel campo delle apparenze. Ma a differenza di struttura,<br />

essenza e sostanza sono presupposte uniche e date in modo categorico. L’approccio epistemico<br />

conosce più strutture e addirittura non categoriche, cioè non presentabili attraverso un unico<br />

modello o modelli equivalenti. Le formazioni dell’inconscio presentano in modi diversi la<br />

struttura del desiderio dell’altro, ma il sogno non è equivalente al transfert, né il lapsus è<br />

equivalente al sintomo, anche se l’interpretazione analitica può in certi casi presentarsi come<br />

Witz.<br />

Una curiosità filologica. Le lingue classiche non hanno un termine per dire “insieme”. Il greco<br />

ha olon, tutto, o sunolon, intero. Il latino summa, totum. Nel medioevo la questione insiemista è<br />

trattata da Porfirio mediante il suo albero di generi e specie. Anche lo spagnolo sembra carente<br />

di un termine specifico. Infatti ha conjunto, union e totalidad. Il termine italiano deriva dal<br />

latino insimul, da semel, “una volta”. Il termine tedesco Menge deriva manches, “alcune,<br />

parecchie cose”. Il termine inglese set rimanda a ciò che è stabilito. Insomma, l’insiemistica<br />

moderna occupa lo spazio semantico compreso tra l’uno e il tutto che è uno. Perciò funziona<br />

bene da semantica.<br />

179 Forse all’orecchio dell’analista dicono qualcosa i nomi degli operatori originali di<br />

Schönfinkel; identità, costanza, trasposizione, composizione e fusione. Senza entrare nei<br />

dettagli diciamo solo che si tratta di regole di riscrittura che ricordano molto da vicino le regole<br />

di condensazione e spostamento del processo primario inconscio.<br />

180 In realtà da Cartesio. L’intensione corrisponde alla res cogitans, l’estensione all’extensa, la<br />

prima soggettiva, la seconda oggettiva.

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