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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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“piccoli”. Notiamo che tale discesa considera solo valori interi della dimensione e si<br />

arresta allo zero.<br />

Euclide proponeva il cammino inverso, o verso l’alto, quando, bypassando la<br />

nozione topologica del circoscrivere, attribuiva al punto zero dimensioni; alla retta, che<br />

risulta dal movimento del punto, una dimensione; al piano, che risulta dal movimento<br />

della retta, due dimensioni; allo spazio, che risulta dal movimento del piano, tre<br />

dimensioni. Le euclidee sono definizioni induttive. Ce ne sono altre, ad es. basate sul<br />

teorema di Brouwer della tassellatura dello spazio. I matematici ne hanno dovuto<br />

escogitare altre per trattare le dimensioni frazionarie, ad es. delle curve di Peano che<br />

riempiono il quadrato. Perché lo riempiono, hanno dimensione superiore a uno; perché<br />

non sono superfici ma curve hanno dimensione inferiore a due.<br />

Non è strano che l’ultimo <strong>La</strong>can abbia piantato nel luogo della parola (topo-logos) la<br />

nozione di dimensione. Diceva, di-menzione. <strong>La</strong> menzione del detto, in quanto designa<br />

il luogo del detto, è essenziale alla topologia dell’enunciazione. Ai nostri occhi<br />

costituisce un’ulteriore giustificazione dell’utilizzo della topologia in psicanalisi.<br />

(Qualche epistemologo si insospèttirà del nostro continuare a fornirgli<br />

giustificazioni. Le conferme sono epistemicamente più deboli delle confutazioni. Le<br />

conferme non confermano, perché possono essere coincidenze casuali (Hume). Le<br />

confutazioni confutano l’universale in nome del particolare. Continuando a<br />

somministrargli conferme, l’epistemologo svilupperà, prima o poi, il desiderio di<br />

confutare. Quando sarà ben bene isterizzato, lo manderemo a leggersi il testo del sogno<br />

della bella macellaia). 36<br />

QUANTE MATEMATICHE!<br />

Secondo J.Dieudonné, membro fondatore del gruppo bourbakista, le branche della<br />

matematica dove si fa attualmente ricerca sono una trentina. Senza voler contestare la<br />

sua autorevole opinione, ci accontentiamo di molto meno, anche perché non stiamo<br />

facendo un discorso specialistico e neppure introduttivo alla matematica. Ricordiamo<br />

che ci basta giustificare l’uso della topologia in psicanalisi.<br />

Tuttavia, per inquadrare il discorso topologico di <strong>La</strong> can, rimanendo fedeli allo<br />

spirito bourbakista, che <strong>La</strong>can apprezzava, faremo riferimento a tre soli ordini di<br />

strutture: ordinali, algebriche e topologiche (ma potremmo dire altrettanto bene<br />

geometriche, le prime, tra l’altro, a essere formalizzate nell’antica Grecia). Non le<br />

segnaliamo come tre supercategorie, che classificano tutto il materiale matematico, ma<br />

come tre fili di un intreccio, presenti in ogni sviluppo matematico. Essendo logica, la<br />

matematica è sempre ordinale, ma, inizialmente, quando prevalgono intuizione e<br />

ragionamento informale, nasce come geometria, spesso figurata, mentre maturando,<br />

quando si consolida e si sistema, assume l’assetto algebrico, prevalentemente formale e<br />

scritto. In geometria la matematica sembra avere senso – per esempio come misura<br />

quantitativa, mentre in algebra il senso si dissolve nelle pure manipolazioni di simboli<br />

astratti. Ma le due matematiche non sono una meno logica dell’altra. Le componenti<br />

geometriche e algebriche si intrecciano anche nel pensiero di <strong>La</strong>can: lo stadio dello<br />

specchio è prevalentemente geometrico, il grafo del desiderio prevalentemente<br />

algebrico.<br />

Abbiamo stabilito che l’oggetto-struttura è una coppia di insiemi: l’insieme di base e<br />

l’insieme di tutte le trasformazioni, gli isomorfismi, che trasformano l’insieme di base<br />

in se stesso, in pratica lo conservano. (<strong>La</strong> trasformazione-conservazione ricorda molto<br />

l’hegeliana Aufhebung). Una struttura ordinale è perciò un insieme con i suoi morfismi,<br />

36 Freud non dice che fosse bella. Lo si deduce dal debole del marito per le belle forme muliebri.

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