Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano
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non è detto che le strutture siano uguali. Può darsi che l’invariante non sia abbastanza<br />
potente da differenziarle. In effetti, le strutture con invarianti uguali possono essere sia<br />
uguali sia diverse. Un esempio è il nodo con numero minimo di incroci pari a cinque<br />
(Fig. 18).<br />
Fig. 18<br />
Quando un invariante fallisce bisogna passare a altri. Da Alexander a Jones corre<br />
tutta una storia per determinare invarianti nodali sempre più potenti. Curioso: quelli del<br />
primo (i polinomi di Alexander) sono più eleganti (per il loro significato topologico<br />
differenziale) ma meno potenti; quelli del <strong>secondo</strong> (i polinomi di Jones) sono più potenti<br />
ma meno eleganti, in quanto frutto di un bricolage tuttora senza giustificazione teorica<br />
Anche la teoria analitica seguirà il destino della topologia dei nodi? Diventerà sempre<br />
più empirica e particolare e sempre meno universale (universitaria?) e sensata? A noi<br />
non dispiacerebbe. Ricordiamo che ciò non le impedirà di essere matematica. Infatti, la<br />
matematica, anche quando generalizza, non arriva mai alla generalizzazione universale<br />
e assoluta della metafisica. <strong>La</strong> generalizzazione matematica è sempre particolare, nel<br />
senso di limitata a una certa classe di morfismi. Generalizzare significa in matematica<br />
passare, per la via della astrazione, 54 da una classe di morfismi all’altra, da una meno<br />
estesa a una più estesa. Insomma, il discorso strutturalista è sempre relativo. Si può dire<br />
che la matematica procede come l’analisi; dal particolare al particolare.<br />
A BORDO DELL’INVARIANTE<br />
Domanda. Mi sembra di aver capito che gli omeomorfismi sono conservatori.<br />
Conservano le distanze. È giusto?<br />
Quasi. Gli omeomorfismi conservano la vicinanza, che è la parente povera della<br />
distanza. <strong>La</strong> topologia è un discorso qualitativo, non quantitativo. Non dipende dalla<br />
metrica. Le basta un sistema d’aperti. Ciò significa che certi punti sono abbastanza<br />
vicini, senza dire quanto, a un punto x, se appartengono a un aperto che contiene x.<br />
Allora si dice che formano un suo intorno. L’omeomorfismo conserva la vicinanza.<br />
Produce un’immagine dello spazio tale che un punto appartiene a un aperto, se e solo se<br />
l’immagine di quel punto appartiene a un aperto dello spazio immagine.<br />
Lei ha posto la domanda – immagino – perché è rimasta colpita dallo<br />
stropicciamento del foglio di carta. Le distanze tra punti del foglio variano, se<br />
54 <strong>La</strong> via battuta da Cantor nella sua teoria degli insiemi. Gli insiemi sono definiti per astrazione,<br />
cioè astraendo dalle proprietà degli elementi che non rispondono alla proprietà caratteristica<br />
dell’insieme. In pratica, astraendo dalle differenze inessenziali.