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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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proprietà “collettivizzante”, come dice Bourbaki, specifica e caratterizzante di tutti gli<br />

elementi della classe, 142 nelle seconde no. Le prime sono “tutte”, le seconde “non tutte”,<br />

come infelicemente si esprime <strong>La</strong>can. 143 <strong>La</strong> terminologia lacaniana è orientata alla<br />

differenza sessuale degli esseri parlanti, che è logica prima che anatomica. Ai maschi<br />

compete la dimensione “tutta”, alle femmine la “non tutta”. I primi rientrano in<br />

contenitori, istituzioni, norme. Si lasciano mettere insieme. Formano una buona totalità,<br />

direbbe Hegel. Per le seconde, invece, non bastano le leggi scritte a farne un popolo,<br />

una massa, una nazione. 144 Non si lasciano intruppare o accettano l’intruppamento<br />

maschile come violenza. 145 Nella terza parte articoleremo questo discorso con la<br />

nozione freudiana di castrazione.<br />

Qui sottolineiamo una singolarità. A queste conclusioni siamo giunti argomentando<br />

intorno alla topologia più debole, contenuta in ogni altra topologia, quella formata da<br />

due soli aperti: pieno e vuoto. Viene il sospetto che i topologi sapessero già qualcosa<br />

della sessuazione. <strong>La</strong> riflessione matura, tuttavia, fa a meno di supporre il <strong>sapere</strong><br />

nell’altro. Le conclusioni cui siamo giunti, sono la conseguenza logica<br />

dell’indebolimento dell’Uno. Se l’Uno non è più l’Unico religioso e lascia spazio per<br />

altri uni, meno maestosi, ma più realistici: le diverse strutture possibili, allora rimane<br />

spazio, non del tutto residuale, per ospitare nel discorso la differenza sessuale. Che non<br />

è una differenza di complementarità, come bianco e nero, ma di supplementarità. Il<br />

femminile, include il maschile, ma non viceversa.<br />

IL NODO COME VERITÀ DELLO SPAZIO<br />

Un nodo è una curva (omeomorfa alla) circonferenza immersa nell’ordinario spazio<br />

tridimensionale. Tutti i nodi sono, in se stessi uguali: dal più semplice, a zero incroci, al<br />

più… Non esiste il nodo più complesso. Si accettano solo nodi “domestici” (tame) con<br />

un numero finito di incroci e si sa che i numeri finiti sono infiniti. <strong>La</strong> teoria dei nodi, in<br />

quanto teoria topologica, è una forma di <strong>sapere</strong> dello spazio. Dice come lo spazio si<br />

comporta in presenza di una curva intrecciata in un certo modo – finito – piuttosto che<br />

in un certo altro. In altre parole, le proprietà dei nodi sono proprietà di immersione di<br />

una struttura monodimensionale (la circonferenza) finita in una struttura tridimensionale<br />

infinita. Esiste una teoria dei nodi generalizzata che studia l’immersione di strutture<br />

bidimensionali (le superfici) in spazi quadridimensionali, ecc. L’incompletezza della<br />

teoria dei nodi, che non sa tuttora classificare i propri oggetti, testimonia l’ignoranza<br />

dello spazio in cui viviamo. Il mondo della vita dei filosofi fenomenologici è<br />

fondamentalmente lo spazio della nostra ignoranza.<br />

Il nodo più semplice è la circonferenza (Fig. 59):<br />

142 Si chiama perciò “proprietà caratteristica”.<br />

143 L’espressione è infelice perché dà una definizione in negativo. <strong>La</strong>can ha il merito di aver<br />

corretto Freud chiamando l’inconscio positivamente “discorso dell’Altro”. Ma alla fine del<br />

proprio percorso commette lo stesso “errore” di Freud: usa la negazione per definire un<br />

concetto.<br />

144 L’emergente discorso di destra ricorre sempre più massicciamente alla nozione ideologica di<br />

popolo, come unità culturale o etnica, che fonda il diritto e le garanzie civili. (Non c’è<br />

differenza tra le due, perché anche l’etnia è un fatto culturale). Abbiamo solo le donne a<br />

difenderci dal fascismo?<br />

145 <strong>La</strong> denuncia femminista della violenza maschile non coglie nel segno, se non distingue,<br />

anch’essa, la logica dall’anatomia.

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