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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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due volte il giro del buco “esterno” del toro e una volta il giro del vuoto “interno”, la<br />

sua anima circolare. (Ricordiamo che il toro è una superficie bilatera con un dentro, in<br />

rapporto a una faccia della superficie, e un fuori, in rapporto all’altra faccia della<br />

superficie)<br />

Partiamo dal punto A e, con inclinazione opportuna, dirigiamoci verso la metà del<br />

lato destro (Fig 52)<br />

Fig. 52<br />

A questo punto abbiamo aggirato per intero il vuoto, diciamo, interno, e per metà<br />

l'altro, diciamo, esterno. Ora siamo pronti a rientrare da sinistra, raddoppiando i giri<br />

attorno al vuoto interno e completando, con un altro mezzo, il giro intorno al vuoto<br />

esterno. Alla fine il percorso si conclude con il ritorno in A (Fig 53).<br />

Fig. 53<br />

Il disegno mostra che il taglio ricopre due volte il lato orizzontale (il vuoto interno) e<br />

una volta quello verticale (il vuoto esterno). Il risultato riveste un certo interesse in<br />

quanto può essere interpretato in termini di pratica analitica.Il doppio giro rappresenta i<br />

due significanti: uno ripetitivo della domanda, l'altro dell'interpretazione epistemica. Il<br />

giro semplice, ortogonale ma in continuità col precedente, è il giro del desiderio rimosso<br />

attorno alla mancanza a essere. <strong>La</strong> costruzione evidenzia la sincronicità di<br />

interpretazione-desiderio. Il desiderio non preesisté all'intérpretazione come la pentola<br />

d'oro allo scavo. Il desiderio è l'effetto immediato dell'interpretazione. Finché non arriva<br />

l’interpretazione, il desiderio è inconscio, nel senso di inconcluso, e tale rimarrà per un<br />

intervallo di tempo, il tempo necessario al giro semplice di chiudersi<br />

contemporaneamente al doppio. Nell’intervallo temporale tra le due conclusioni –<br />

mezza e doppia – si colloca la dimensione del tempo epistemico freudiano che è<br />

nachträglich: in un <strong>secondo</strong> tempo si concluderà ciò che è stato anticipato nel primo. <strong>La</strong><br />

certezza è anticipata, sostiene <strong>La</strong>can nell’analisi del rompicapo dei tre prigionieri. Ma la<br />

conclusione è posticipata: richiede tempo. 124<br />

<strong>La</strong> costruzione presentata risolve elegantemente il problema della rimozione,<br />

passando dalla topologia sferica, che la rappresenta come caduta al fondo del pentolone<br />

inconscio (dove la rimozione originaria sarebbe qualcosa di mitico mai salito in<br />

superficie), a una topologia asferica. In un contesto più ricco di struttura la rimozione si<br />

realizza nel tempo del ritorno del rimosso come inafferrabile accoppiamento dei due giri<br />

attorno allo stesso vuoto, che pure si presenta in due forme diverse ma equivalenti:<br />

all’esterno e all’interno della superficie soggettiva. <strong>La</strong> forma elementare della rimozione<br />

124 Il fondamento metapsicologico di questo discorso è l'inizio in due tempi della sessualità<br />

umana, separati da un periodo di latenza, durante il quale il soggetto elabora (apprende?) schemi<br />

di comportamento che attuerà solo molto più tardi. In etologia si parla di “neotenia”.

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