Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano
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Fig. 24<br />
Il cilindro è un nuovo spazio topologico. Comunque lo si spiegazzi e stropicci, senza<br />
lacerarlo, resta omeomorfo al cilindro di partenza, cioè può sempre essere riportato ad<br />
esso. Non torna mai a essere il quadrato di partenza. L’identificazione introduce nel<br />
piano una deformazione necessaria, che “non cessa di scriversi” in tutte le presentazioni,<br />
dice <strong>La</strong>can. Ma lo dicono anche gli invarianti. Il piano ha un bordo, il cilindro due. Non<br />
si torna indietro dal due all’uno. Il due è ben diverso dall’uno.<br />
Purtroppo si tratta di un uso intuitivo dell’intuizione. Può ingannare. Come già<br />
sapeva Cartesio. L’intuizione, come il sentimento e l’emozione, inganna. Anche la<br />
formalizzazione che ne deriva non è meno inaffidabile. Definire il bordo in modi<br />
diversi, intuitivamente giustificati, produce risultati non paragonabili, tra cui è<br />
problematico scegliere. Definendo il bordo come tratto di curva compreso tra due vertici<br />
non identificati, anche per il cilindro si ottiene un solo bordo, la generatrice AD. Una<br />
definizione vale l’altra. L’ultima ha conseguenze interessanti dal punto di vista<br />
analitico. Ad es. introduce bordi dove non si vedono o non si toccano. Come nel piano<br />
proiettivo, che diventa così simile al cross-cap. 72 <strong>La</strong> stessa definizione fa scomparire un<br />
bordo dove se ne vedono e toccano due, come nel cilindro. Tuttavia, la definizione è<br />
obiettabile, perché usa elementi non invarianti (i vertici) per definire invarianti (i bordi).<br />
Per accordarsi all’intuizione, si preferisce definire bordo il luogo di punti come luogo di<br />
punti omeomorfi a semicerchi, diametro incluso. 73<br />
<strong>La</strong> differenza topologica tra quadrato e cilindro sta nel fatto che nel quadrato esistono<br />
aperti che nel cilindro non ci sono e viceversa. Ad es. in Fig. 25<br />
Fig. 25<br />
i due quadratini MNPQ e N’M’Q’P’ sono due aperti del quadrato, ma non del cilindro,<br />
che contiene l’aperto NN’P’P che non appartiene alla topologia del quadrato. Tanto<br />
basta a far la differenza tra quadrato e cilindro. È differenza strutturale. Dipende<br />
dall’identificazione o, come dicono i matematici, dalla relazione d’equivalenza<br />
introdotta nella topologia di partenza. L’equivalenza, si sa, unifica il molteplice,<br />
identificando cose diverse. Qui l’identificazione-equivalenza fa scomparire una<br />
porzione di bordo, sovrapponendola a un’altra. Dove c’è identificazione, scompare<br />
qualcosa, ad esempio la cosa che parla (ça parle), il soggetto. <strong>La</strong> perdita della borsa dei<br />
72 Forse per questo, nel suo ultimo scritto, L’Etourdit, <strong>La</strong>can chiama cross-cap il piano proiettivo, mentre<br />
in realtà è una superficie omeomorfa al nastro di Moebius.<br />
73 Si chiama intorno di un punto un insieme che contiene un aperto che contiene il punto. <strong>La</strong><br />
topologia estende la logica dell’inclusione.