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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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Il taglio (la coupure) è la superficie. Il teorema di <strong>La</strong>can si giustifica meglio<br />

inserendolo in una pratica che deducendolo da una serie di assiomi. <strong>La</strong> pratica è del<br />

significante che taglia o ritaglia il campo dell’Altro in due porzioni, una eventualmente<br />

vuota, corrispondenti al soggetto e all’oggetto, causa del desiderio. 103 <strong>La</strong> topologia<br />

riprende e attualizza la metafora freudiana. Rileggiamo Freud, una volta tanto: “C'è<br />

conflitto (Konflikt) tra la pretesa (Anspruch) della pulsione (Trieb) e l'opposizione<br />

(Einspruch) della realtà. Ma il bambino non prende posizione per nessuna delle due, o<br />

meglio, prende posizione per entrambe, il che è lo stesso”. Prendere posizione su due<br />

campi, ecco la divisione del soggetto: o di qui o di là, è l’alternativa cui il soggetto<br />

risponde con l’espediente di due piedi in una scarpa. Il trucco, comune, non funziona,<br />

rammenta <strong>La</strong>can con la sua analisi del vel alienante: o la borsa o la vita. Non si può<br />

scegliere o la borsa o la vita. Se sceglie la vita perdi la borsa; se scegli la borsa, le perdi<br />

entrambe. È il caso del soggetto di fronte al desiderio dell'Altro. Non ha scelta: o si<br />

assoggetta o lo rimuove. O perde il desiderio o perde l’essere. Ricordiamo, infatti, che<br />

in Freud la scissione del soggetto avviene in imminenza della castrazione. Il significante<br />

fallico pone il soggetto di fronte al dilemma: “o la madre o il pene” (nel perverso: o<br />

l’altro o l'onanismo). “Il successo (Erfolg) è stato raggiunto a prezzo (Kosten) di una<br />

lacerazione (Einris) dell'io, che non si cicatrizzerà più (verheilen), ma che si allargherà<br />

sempre più con il passare del tempo”. 104<br />

<strong>La</strong>can cala la nozione di taglio dallo spazio fittizio della metafora allo spazio reale<br />

della topologia. Non lo dice espressamente, ma segue una teoria topologica algebrica,<br />

l’omotopia, che tratta i percorsi deformabili l’uno nell’altro con continuità (omotopi). 105<br />

A suo modo offre un modello omotopico della propria “linguisteria”, dove la catena<br />

significante è rappresentata da un taglio, ossia da un percorso su una superficie. 106<br />

Ridotto l’algebrismo al minimo, <strong>La</strong>can traduce in termini omotopici la sua teoria del<br />

soggetto del significante. Il campo dell’Altro, luogo della parola, che stabilisce la legge<br />

e la verità del soggetto, corrisponde alla superficie topologica. Il soggetto è il taglio<br />

portato in tale campo. I tagli obbediscono a tre condizioni assiomatiche elementari.<br />

Criterio 1. Il taglio non è degenere, cioè non si riduce a un punto. Analogamente la<br />

catena significante non si riduce a un solo significante, ma ne prevede almeno due, di<br />

cui uno indefinitamente ripetuto (significante principale). L’assioma traduce la “poca<br />

esistenza” del soggetto, che giace nel taglio, ossia nell’intervallo tra un significante e il<br />

successivo. 107<br />

103 A partire dal Seminario sulla lettera rubata <strong>La</strong>can parla di causa del desiderio. Come Freud,<br />

anche <strong>La</strong>can è eziologico, ben sapendo che nel discorso scientifico la nozione di causa vacilla<br />

(cfr. Seminario XI, cap. II). Forse che, come Husserl, vuole fondare una vera scienza<br />

“rigorosa”, che inglobi la causa (persa) aristotelica?<br />

104 S. Freud, Scissione dell’Io nel processo di difesa. (1938)<br />

105 L’omotopia restringe la classe degli omeomorfismi alle deformazioni continue di spazi. Offre<br />

il vantaggio della trattazione algebrica e lo svantaggio di una minore generalità.<br />

106 Lo psicanalista parla di taglio perché pensa sempre alla castrazione. Ma la teoria lacaniana<br />

della castrazione non formalizza il taglio del pene, bensì la divisione soggettiva.<br />

107 Localmente un taglio genera due bordi (che globalmente possono essere uno solo, come nel<br />

caso di Moebius). I due bordi sono la rappresentazione, ortogonale alla catena, dei due<br />

significanti, che dividono il soggetto. <strong>La</strong>can è affascinato – forse troppo – dall’ambigua unitàduplicità<br />

dell’operazione di taglio, che è uno, ma introduce apparentemente due bordi.

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