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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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<strong>La</strong> combinazione l, quella dei tre cappelli neri, è impossibile, perché si sa in partenza<br />

che i cappelli neri sono due. L’osservazione è banale ma non trascurabile, perché<br />

proprio l’impossibile costituisce l’interesse del problema. L’intero rompicapo si<br />

struttura intorno all’impossibile. Vedremo via via come sia sempre l’impossibile logico<br />

ciò che conferisce struttura alla formalizzazione matematica. L’impossibile è il grado<br />

zero della formalizzazione, direbbe Barthes.<br />

I casi 2, 3, 5, 6, 7, posso eliminarli d’acchito, perché non vedo cappelli neri. Voi che,<br />

vedendoci dal di fuori, sapete che tutti i cappelli sono bianchi, non potete aiutarmi a<br />

discriminare tra il caso 4 e il caso 8. Non esiste l’altro dell’altro, direbbe <strong>La</strong>can. Devo<br />

accontentarmi dell’altro che ho a portata di mano. L’Altro trascendentale non esiste.<br />

Allora, la mia incertezza non ha elementi su cui basarsi per decidere? Sì, ha se stessa.<br />

<strong>La</strong> supposizione che l’Altro non esista (o esista poco, limitandosi ai segni algebrici<br />

scritti sulla lavagna) mi porta a dedurre con certezza che la mia incertezza è anche<br />

incertezza dell’altro. 10 Se io fossi nero, lui direbbe: se io fossi nero, l’altro vedrebbe due<br />

neri e uscirebbe. Ma l’altro sta ancora lì, incerto se uscire o no. Tanto basta per<br />

affermare che l’altro non vede un nero ed eliminare il caso 4. Resta l’8 come unico caso<br />

possibile. Poiché anche gli altri fanno lo stesso ragionamento, tutti e tre insieme<br />

tagliamo la corda come un sol uomo. 11<br />

Difficile? Forse è più semplice con due prigionieri, due cappelli bianchi e uno nero.<br />

Allora, entrambi diremmo: “Se io fossi nero, l’altro dovrebbe uscire. Se non esce, allora<br />

io sono bianco”. Si usa per l’occasione una variante del modus ponens, nota come<br />

modus tollendo tollens: Se non B e se A implica B, allora non A. 12<br />

A questo punto il matematico generalizza. Si chiede cosa succeda con n prigionieri, n<br />

cappelli bianchi e (n-1) cappelli neri. Formalizzare, cioè introdurre considerazioni di<br />

struttura, porta a generalizzare. Ma non seguiremo il matematico sulla sua strada. A noi<br />

oggi non interessa né fare matematica pura né applicare matematica già fatta da altri.<br />

10 Non è che l’altro, improvvisamente, si metta a cooperare con me. È che io sono l’altro<br />

(Rimbaud) e in lui vedo la mia stessa incertezza. <strong>La</strong> situazione generalizza il dubbio cartesiano,<br />

estendendolo dai pensieri dell’io a quelli dell’altro, mon semblable, mon frère.<br />

11 Il sofisma offre un raro esempio di movimento di massa retto da un principio diverso<br />

dall’identificazione al capo. Poiché l’identificazione fonda l’istituzione, qui la prigione, è lecito<br />

supporre che, superato il meccanismo identificatorio, si prospettino forme di socialità diverse<br />

dalla galera. Diverse dalla Chiesa e dall’Esercito, direbbe Freud.<br />

12 Popper pone il modus tollens alla base del suo falficazionismo, identificando la negazione con<br />

il falso. <strong>La</strong> sua mossa è chiaramente ideologica. Il principio di falsificazione – Se B è falso e se<br />

A implica B, allora A è falso – vale solo in logiche fortemente binarie, come l’aristotelica o la<br />

booleana.

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