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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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la faccia (apparentemente) interna si continua nell’esterna. Superfici unilatere si<br />

possono colorare con un solo colore. Ma nella banda di Moebius, come nell’apparato<br />

psichico, la differenza tra faccia “interna” e “esterna” è puramente immaginaria.<br />

L’ambiguità della differenza tra interno ed esterno consente al nevrotico di trattare i<br />

pericoli pulsionali interni come se fossero esterni, fuggendo (o meglio, illudendosi di<br />

fuggire) da essi con la rimozione. <strong>La</strong> cura della nevrosi è propriamente topologica nel<br />

senso che cancella le false differenze spaziali. <strong>La</strong> differenza tra Innenwelt e Umwelt è la<br />

prima che salta nella cura analitica. 77<br />

<strong>La</strong> banda di Moebius è entrata ormai a far parte dell' immaginario dei lacaniani che la<br />

usano a torto e a traverso per spiegare tutto e il contrario di tutto: la divisione del<br />

soggetto (due facce in una), l’incompatibilità tra reale e verità (un bordo solo per due),<br />

la rimozione del desiderio sotto la domanda (come effetto della messa a piatto della<br />

banda di Moebius, che produce una figura a “otto interno”, dove una parte di superficie<br />

eclissa l’altra) (Fig. 27)<br />

Fig. 27<br />

<strong>La</strong>can mette in guardia contro l’abuso immaginario delle presentazioni topologiche<br />

(delle presentazioni, cioè dei modelli, non delle strutture!), che porterebbero, <strong>secondo</strong><br />

lui, a una sostanzializzazione eccessiva del discorso. Ha ragione. Ma non si accorge di<br />

cadere nello stesso abuso che denuncia, esagerando nell’uso improprio della topologia. 78<br />

Procede come un visitatore in un museo o in una pinacoteca. Tutta la topologia delle<br />

superfici è lì, squadernata davanti a lui. Sala dopo sala, passa in rassegna le varie<br />

strutture topologiche, nelle varie presentazioni, per esempio la banda di Moebius che è<br />

anche cross-cap ecc. Non ha da inventare nulla, perché tutto è stato già inventato. Non<br />

gli resta che reinventare. Quello del reinventore (o del plagiaro) è stato finora il suo<br />

mestiere. Ha reinventato la linguistica di Saussure, rileggendola prima con Levi Strauss<br />

(Discorso di Roma), poi con Jakobson (Istanza della lettera). Ora potrebbe reinventare<br />

la metapsicologia freudiana filtrandola attraverso la topologia combinatoria. È quel che<br />

effettivamente fa nel Seminario sull’Identificazione.<br />

Mentre il guardiano del museo topologico sonnecchia, <strong>La</strong>can prende in mano i<br />

modellini topologici, ormai impolverati nelle vetrine, prima con esitazione (ma già da<br />

qualche anno, 79 all’epoca della catena L, nel Seminario sulla Lettera rubata del 1955, i<br />

77 In effetti, prima ancora della differenza tra mondo interno e mondo esterno, in analisi salta la<br />

stessa concezione del mondo. Il cosiddetto “mondo della vita” è un’invenzione dei filosofi<br />

(Husserl), che su di essa fondano la loro teoria della conoscenza. In questo senso l’impresa<br />

analitica non è cognitiva, pur conservando un’impronta scientifica.<br />

78 Il Seminario RSI è particolarmente ricco di improprietà. Le quali hanno una sola matrice: la<br />

pretesa di voler far dire alla matematica quel che si ha già in mente, quasi fosse un’allegoria.<br />

Invece, la vera matematica parla solo per dire quel che vuol lei. Propriamente la vera<br />

matematica non si applica ai conformismi voluti dal padrone.<br />

79 Il riferimento lacaniano più antico alla topologia è nel discorso di Roma del 1953 (pubblicato<br />

nel 1956). <strong>La</strong> topologia gli serve per superare la falsa differenza tra dentro e fuori, istituita dalla<br />

sfera. Ricorre alla topologia toroidale per sostenere che nel soggetto le due “esteriorità” interna<br />

e esterna sono una sola esteriorità. «Dire que ce sens mortel révèle dans la parole un centre<br />

extérieur au langage, est plus qu'une métaphore et manifeste une structure. Cette structure est<br />

différente de la spatialisation de la circonférence ou de la sphère où l'on se plaît à schématiser

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