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Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

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maestro”, si inverte in “io sono tuo allievo”. Tu sei la mia donna”, si capovolge in “io<br />

sono il tuo uomo”. A livello simbolico emerge un impegno etico che manca a livello<br />

immaginario, dove l'etica è sostituita dall’intersoggettività, regolata da qualche<br />

deontologia. Infatti, nel simbolico gioca un terzo fattore, la legge morale, mentre<br />

nell'immaginario opera la derisoria “legge del cuore”, posta da Hegel al cuore del<br />

delirio. Il vertice della legge morale è il desiderio. “Non cedere sul desiderio” misura la<br />

resistenza dell'analista all'etica dell’analisi come discorso impossibile.<br />

Finalmente, le due inversioni, immaginaria e simbolica, si compongono nel terzo<br />

registro, il reale. Lo spirito ingenuo, non svezzato alla legge del divenire, concepisce la<br />

composizione di due inversioni come annullamento, <strong>secondo</strong> la legge involutiva di<br />

Desargues: da AB a BA, da BA a AB. Qualcosa di questa matematica si ritrova nelle<br />

prime formulazioni del reale di <strong>La</strong>can come luogo dove tutto ritorna allo stesso posto. È<br />

un residuo di illusione aristotelica o cosmica: che esista un posto naturale per tutte le<br />

cose. <strong>La</strong> fisica newtoniana è più complessa e molto meno deterministica di quanto il<br />

luogo comune della scienza ottocentesca (laplaciana) possa fa credere. Gli stessi pianeti<br />

del sistema solare non tornano allo stesso posto da almeno cinque miliardi di anni.<br />

Infatti, le loro deboli interazioni bastano a farli deviare, minimamente ma sensibilmente,<br />

dall'orbita ellittica “ufficiale” di Keplero. Di fatto, il problema del moto di n corpi in un<br />

campo gravitazionale, a parte difficoltà di calcolo, è un tipico problema di situazione di<br />

caos, dove piccole perturbazioni iniziali portano a enormi variazioni nei risultati. Il reale<br />

fisico, nonché ripetitivo ma riproducibile, è altamente imprevedibile. Il determinismo di<br />

<strong>La</strong>place è un modello inadeguato al reale. Non regge appena aumentano, seppure di<br />

poco, le dimensioni di calcolo. Non arriva a prevedere neppure i terremoti. Il reale, in<br />

fisica e ancora di più in biologia, si colloca tra le modalità logiche del contingente 114 e<br />

dell’impossibile. <strong>La</strong>can direbbe che o cessa – imprevedibilmente – di non scriversi o<br />

non cessa di non scriversi. Il contingente ne alimenta la variabilità (corrispondente alle<br />

mutazioni in biologia). L’impossibile ne rende difficile l’unificazione.<br />

<strong>La</strong> doppia inversione ha una soluzione banale. L’inversione dell’inversione, come la<br />

negazione della negazione, è il ritorno allo status quo. Tentativi di pensare qualcosa di<br />

più ricco della semplice autoelisione dell’inversione furono ripetutamente tentati da<br />

<strong>La</strong>can. 115 Prima di arrivare alla soluzione spaziale, che distribuisce la doppia inversione<br />

non più su un solo asse (AB, BA) ma su due assi indipendenti (nel p.p.), <strong>La</strong>can trovò,<br />

come Hegel, una soluzione dialettica e temporale. Si tratta della catena L, un modello<br />

markoviano di memoria, che pare fatto apposta per far quadrare le cose.<br />

Prescindendo dalla presentazione retorica di <strong>La</strong>can, che sembra voler tirar fuori<br />

troppi conigli dal suo cappello, diciamo subito che la catena L è il prodotto di una<br />

macchina interamente automatica (o automa). Essa è detta anche ritardo di ordine tre,<br />

perché ricorda le (otto) configurazioni degli ultimi tre simboli binari zero o uno, più o<br />

meno. Si tratta di una macchina che, attraverso una finestra finita, legge una catena<br />

114 È luogo comune dell’epistemologia ermeneutica assegnare, rispettivamente, la dimensione<br />

della contingenza e della libertà al mondo della soggettività e il determinismo delle leggi<br />

meccaniche al mondo oggettivo. Lo schema cade già con l’evoluzione biologica. I sistemi<br />

complessi non evolvono per selezione e accumulo di varianti vantaggiose, ma per decimazione<br />

imprevedibile di varianti possibili. Lo dimostrano i fossili del Cambriano nel sito di Burgess<br />

forme di vita ben adattate che non sono sopravvissute (S.J. Gould, <strong>La</strong> vita meravigliosa,<br />

Feltrinelli, Milano 1985). Lo dimostra la “potatura” delle sinapsi nervose durante la crescita<br />

dell’individuo. Ogni taglio di varianti rappresenta un atto libero della natura.<br />

115 Come già si sa da Hegel. Tutta la dialettica hegeliana si basa sulla logica che la negazione<br />

della negazione non coincide, ma è più ampia, dell’affermazione. Ciò suggerisce a qualcuno<br />

(Zizek) che <strong>La</strong>can fosse su posizioni hegeliane.

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