Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano
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invariante. <strong>La</strong> struttura stessa è invariante e utilizzeremo gli invarianti (al maschile<br />
plurale) per caratterizzare la struttura.<br />
Per concludere, e cominciare a lavorare, condensiamo l’enorme sforzo sistematico di<br />
Klein in tre punti:<br />
1) l’oggetto della matematica è la struttura;<br />
2) la struttura è la coppia: (campo, trasformazioni del campo in sé);<br />
2’) la struttura riceve un nome in base a ciò che non si trasforma.<br />
Nell’esempio seguente vedremo in pratica come la nozione matematica di struttura si<br />
avvicini a quella lacaniana di impossibile. Questo non cessa di non scriversi, quella non<br />
cessa di non trasformarsi in se stessa, almeno nell’ambito delle trasformazioni ammesse.<br />
E passiamo ad analizzare <strong>secondo</strong> questo schema la struttura molto semplice del<br />
triangolo equilatero.<br />
Cos’è un triangolo? Per Euclide un poligono a tre lati e tre angoli. Klein trova la<br />
domanda mal posta e la muta in: cos’è un campo che contiene un triangolo?<br />
Consideriamo la lista di lettere dell’alfabeto (A, B, C, D... Z) e tutte le trasformazioni<br />
che scambiano di posto i primi tre termini e lasciano al loro posto gli altri. Esse sono<br />
(ABC...Z), (CAB... Z), (BCA... Z), (ACB... Z), (BAC... Z), (CBA... Z). Cosa non<br />
cambia sotto l’azione di queste trasformazioni? Ovviamente la sottolista (D, E, F...Z), le<br />
cui lettere fanno da sfondo alla struttura. <strong>La</strong> struttura che risalta sullo sfondo come<br />
dinamicamente immutabile (lo sfondo è staticamente immutabile) è proprio lui, il<br />
triangolo equilatero ABC, rigirato in tutti i modi possibili e immaginabili che lo portano<br />
a coincidere con se stesso. Le prime tre trasformazioni lo ruotano intorno al baricentro<br />
(Fig. 2)<br />
Fig. 2<br />
e le seconde tre lo ribaltano intorno alle mediane (Fig. 3):