09.05.2013 Views

Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

Spazio e sapere - La Psicanalisi secondo Sciacchitano

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In generale i morfismi algebrici sono omomorfismi. Essi conservano la struttura<br />

operativa nel senso che il trasformato dell’operazione corrisponde all’operazione sui<br />

trasformati. Se l’operazione è la somma, si scrive (a+b)f = af+bf. <strong>La</strong> generalità di questa<br />

scrittura è vastissima. Comprende, in effetti è concepita per comprendere e unificare,<br />

tutte le trasformazioni lineari: la derivazione, l’integrazione, le applicazioni vettoriali o<br />

omografie. Per esempio l’integrale della somma è la somma degli integrali. <strong>La</strong> linearità<br />

è il fondamento del calcolo tensoriale, il calcolo “naturale” della teoria della relatività<br />

generale. 37 Sembra addirittura che al di là della linearità il matematico abbia difficoltà a<br />

dominare il proprio calcolo, a farne la teoria, a predire il campo dei risultati senza<br />

eseguire materialmente i calcoli. Per il matematico la non-linearità è il regno della dotta<br />

ignoranza, nel senso del Cusano. Là il soggetto ignora la verità precisa (oggi si dice<br />

“esatta”), ma l’approssima con la precisione desiderata.<br />

C’è un singolare chiasmo tra approssimazione e completezza in epoca antica e<br />

moderna, di cui provo a dire qualcosa. Il primo Gödel della storia si chiamava Pitagora.<br />

Dimostrò che, se si voleva mantenere la coerenza della teoria della misura, occorreva<br />

accettare l’esistenza di grandezze incommensurabili. Pitagora dimostrò che l’insieme<br />

dei razionali era incompleto. <strong>La</strong> diagonale del quadrato (in pratica, la radice di due) non<br />

ammetteva di essere misurata come rapporto di due numeri interi. (Aristotele riporta la<br />

dimostrazione per assurdo, che qui omettiamo). <strong>La</strong> defaillance del logos fu l’occasione<br />

per costruire la teoria delle proporzioni di Eudosso di Cnido, che anticipa la moderna<br />

teoria degli spazi vettoriali Solo il moderno soggetto della scienza seppe accettare la<br />

mancanza supplendo a essa con l’approssimazione. In epoca moderna si dimostra che,<br />

dato un numero reale, a esso ci si può avvicinare quanto si vuole con un numero<br />

razionale opportuno. <strong>La</strong> diagonale del quadrato non si misura con esattezza, ma con<br />

precisione grande a piacere. <strong>La</strong> completezza perduta è recuperata da Galilei per<br />

approssimazione. Occorre aspettare Gödel per riconoscere che il recupero è<br />

definitivamente impossibile e che l'insufficienza del <strong>sapere</strong> rispetto alla verità è<br />

costitutiva del simbolico.<br />

Vale la pena ricordare che il concetto di “approssimazione a piacere” è topologico.<br />

<strong>La</strong> precondizione topologica per realizzare l’approssimazione è la densità dell’insieme<br />

dei numeri razionali in quello dei numeri reali, grazie alla qual ci si può avvicinare<br />

quanto si vuole a un numero reale con dei numeri razionali. <strong>La</strong> densità significa che<br />

ogni intorno, per quanto piccolo, di un numero reale contiene almeno un numero<br />

razionale interno a esso. Quello stesso numero può essere utilizzato come<br />

approssimazione del numero reale con la precisione voluta. 38 Il concetto di<br />

approssimazione è pervasivo in tutti i campi delle scienze “esatte”. Si estende, per<br />

esempio, alle funzioni di numeri reali. Infatti, il teorema di approssimazione di<br />

Weierstrass recita: Se F(x) è una funzione continua nell’intervallo chiuso [a, b] e ε<br />

positivo, allora c’è un polinomio P(x) a coefficienti reali tale che il valore assoluto della<br />

differenza (F(x) – P(x)) è minore di ε per ogni x di [a, b], si riformula in termini<br />

37 “Relativo” e “generale” non sono termini reciprocamente contraddittori? Non tanto. Basta<br />

pensare che la struttura è relativa rispetto a una determinata classe di morfismi, ma entro tale<br />

classe è generale, cioè le sue proprietà valgono per (sono conservate da) ogni morfismo. Vale la<br />

pena ricordare che il nome originario della teoria della relatività, andato perduto, era più<br />

preciso. Si sarebbe dovuta chiamare “teoria degli invarianti”.<br />

38 Per curiosità, il più semplice teorema di approssimazione afferma che, per ogni numero reale<br />

ξ, esiste almeno una coppia di numeri interi p e q, tale che il valore assoluto della differenza tra<br />

ξ e il numero razionale p/q è inferiore a 1/q 2 . Se ξ è irrazionale le soluzioni della disequazione<br />

sono infinite. L’approssimazione restituisce la completezza come limite all’infinito. Qualcosa di<br />

questa verità strutturale voleva forse significare l’ultimo <strong>La</strong>can con l’aforisma: “C’è un <strong>sapere</strong><br />

nel reale”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!