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tiare ad intendere, che i nostri Savj Mttgistrati,<br />
e i gravi Sacerdoti délia Giusti-<br />
?ja fanno con indifférente tranquillité<br />
strascinare con lento apparato un reo alla<br />
morte, e che mentre un misera spasima<br />
nelle ultime angosce aspettando il colpo<br />
fatale, passa il G indice con insensiblle<br />
fredde^a , e fors'' anche con sécréta cmnpiacen^a<br />
délia propria autorità, a guitare<br />
i comodi, ed i piaceri délia vita.<br />
Noi che abbiamo tante fiate veduto, e<br />
che sappiamo quale sia l'afHizione, e 1'<br />
intimo rincrescimento ed avversione con<br />
cui i nostri Ciudici, solo dopo un estrema<br />
ripugnanza e tremanti segnano la terribile<br />
condanna d'un reo ; noi che vediamo<br />
parhnente l'aria mesta, e dolente<br />
con cui i nostri savj Magistrati, ed i nostri<br />
pii Sacerdoti assistono a quelle funeste<br />
funzioni, non crederemo mai a simili<br />
imposture del N. A. Egli non persuaderebbe<br />
finalmente, che a qualcheOttentotto,<br />
od a qualche Irrochese, e non a noi,<br />
che /' esempio di quasi tutti i Secoli, e<br />
di quasi tutte le Na^ioni si annienta in<br />
face ta alla •verità. Fra quella stupida genla,<br />
e non tra uomini che discorrono, gli<br />
sarebbe valutata la vaga, generalissima, e<br />
niente concludente riflessione, che la storia<br />
degli uomini ci da /' idea di un immensopelago<br />
d'errori : riflesso e ragione,