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ter a dalla violenta aille sue passion! ,<br />
dalla debole-?xa di (ht soffre, dalle yela-<br />
~:oni del Gindice coll'offeso, e da tarte<br />
quelle minime force, che cagionano le apparence<br />
di ogni oggetto nell' animo flutv.aate<br />
dell' uomo ec.<br />
Per cominciare adesso da cotest' ultima<br />
rngioiie; io sostengo, che se si do vesse<br />
(fiscorrejre in quelia maniera, non solo<br />
bisognerebbe dire , che sia pericoloso permettes<br />
, che si consulti lo spirito délia<br />
Legge ; ma di più che non se ne dovrebbe<br />
tàr eseguire alcuna; anzi che tornerebbe<br />
meglio abolirJe tutte, e non crearne<br />
più di nuove, e sciogliere cosl tutti i<br />
cotitratti di Società ; perché tanto queili<br />
che le fanno, che queili, che le devono<br />
fer eseguire, sono tutti uomini, ciascun<br />
dei quali ha il suo punto di vista différente<br />
digli altri, e perche altresl , anche<br />
Ja creazioue délie Leggi si potrebbe sospettare<br />
, che fosse il risultato di toia buona,<br />
o cattiva Logica, e che dipenda dalla<br />
violenta délie passioni ec. e questo tanto<br />
più, quanto che ogni generazione di<br />
uomini acquista ogni giorno maggiori lumi,<br />
e maggiore spenenza, e si crede a-<br />
VCT gius di sospettare, che le passate siano<br />
state manco instruite, e pretendere perô,<br />
che le Leggi fatte per es'empio nei<br />
lastici, non devono essere appro-