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)( 8? )(<br />
scano col loro maie nella Società, ewendo<br />
manifesta , che i scellerati, se si lasciassero<br />
impuniti, riposti che fossero in<br />
libertà commetterebbero dei nuovi delitci,<br />
con tanta maggior vioienza, quanto<br />
hannp veduto, che i delittj privati non<br />
si puniscono. Suppone anche da poco<br />
accorto che al maie dei delitti pnvati<br />
non vi sia rimedio ; perché vi si rimedia<br />
a sufrîcienza, con cercare i de<br />
privati , con gastigare i delinquenti , ed<br />
impedire, che non ne commettan dei<br />
puovi .<br />
Le tre riportate difficoltà, il N. A. le<br />
ha opposte contro 1' uso délia Tortura ,<br />
allorchè si vuole cavare la confessione<br />
dei reo ; ma viene poi (a) a condannare ( \<br />
quella ancora che si usa contro i rei, J.<br />
quando nel Joro esame cadono in contraddizioni,<br />
quasi che ( dice ) il timoré<br />
délia pena, l mcertezza dei giudixjo, /'<br />
apparato, e la maestà dei Gitidice, e P<br />
ignoranra comune a tutti i scellerati, e<br />
agit innocent!, non debbano probabilmente<br />
far cadere in eontraddi^ioni, e l'innocente<br />
, che terne , ed il reo, che cerca di<br />
coprirsi.<br />
Ma replichiamo ancor qui, che questi<br />
sono casi rarissimi, i quali non meritano,<br />
che si debba lasciare 1' utilissimo uso<br />
di dar la Tortura ai delinquenti ostina-