DEI DELITTI

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rluenza sopra le cose del nostro GI0I20 ,
che si suppone una credenza vain, e falsa;
e ae deduce quindi il Filosofo, che il
consenso del Cristianesimo circa la perfezione
délia sua morale, non è una prova
convinccnte. In questo caso si • fa su'ito
svaiiire l'esempio del Filosofo, con l'applicazione
délia da me portata Formula ,
con rispondere cioè al medesimo, che non
è maraviglia, che si possa ingannar tutto
il popolo nella sua credenza circa la forza
che suppone negli influssi lunari; perché
ci vogliono dei Naturalisti, e Hegli
Astronomi per ben giudicare di questa
quistione, e non il popolo, che non vede
gli oggetti se non sono quattro dita
vicini a' suoi occhj ; e cosi tutta la mina
del nostro Filosofo resrerebbe sventata.
Tutto ail' opposto se qualche pregiudicato
Soffista mi volesse provare, che il
Popolo Cristiano s'inganna nel crederveri
per cagion d'esempio alcuni prodigj,
e ciô perché il Popolo va errato in moite
altre materie ; io gli serrerei subito la
bocca, con fargli sapere, che il giudicare
se una cosa sia prodigiosa o no, non
è un punto di Metafisica, o di Geometria
sublime , che tutti non possano
darne giudizio, ma di quelle, che basta
avère gli occhj sani ed il senso cornu ne
per potersene assicurare; ed ecco, che