Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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Conclusioni<br />
“L’<strong>EMDR</strong> è l’ultima assurdità nel mercato della psicoterapia o è piuttosto un metodo da<br />
prendere sul serio?” (Eschenroder, 2003).<br />
L’<strong>EMDR</strong>, fin dalle origini, è sempre stata un tecnica che ha incontrato critiche,<br />
difficoltà nell’affermarsi e confusioni nel campo della ricerca. Molti ricercatori<br />
continuano a considerarla una “pseudoscienza” (Dworkin, 2010). In un articolo di<br />
Perkins e Rouanzoin (2002) vengono messi in risalto alcune interpretazioni e<br />
affermazioni erronee in pubblicazioni di diversi ricercatori, in particolare nel lavoro di<br />
Rosen et al. (1998) l’<strong>EMDR</strong> viene considerata una semplice terapia di esposizione<br />
prolungata, secondo altri autori (McNally, 1999, Lohr, Lilienfeld, Tolin, Herbert, 1999)<br />
l’<strong>EMDR</strong> produce soltanto un effetto placebo, ed è considerata una tecnica<br />
meccanicistica e semplicistica. Di fronte, però, a numerosi dubbi e incertezze di alcuni<br />
ricercatori, è indiscutibile il fatto che l’<strong>EMDR</strong>, sostenuta da un gran numero di studi e<br />
di meta-analisi, sia stata riconosciuta dalla International Society for Traumatic Stress<br />
Studies come una tecnica efficace ed efficiente per il trattamento del PTSD (Chemtob,<br />
Tolin, van der Kolk, Pitman, 2000).<br />
L’<strong>EMDR</strong> non è una semplice tecnica che utilizza movimenti oculari, ma è una<br />
procedura inserita all’interno di un trattamento globale, costituito da otto fasi, nella<br />
quale una di queste fasi utilizza la stimolazione bilaterale. Non è una tecnica miracolosa<br />
che risolve i problemi sempre in poche sedute, ma richiede un piano terapeutico. E’ una<br />
procedura complessa che richiede un’adeguata e completa formazione, un uso<br />
appropriato delle procedure e una profonda interazione tra clinico, metodo e paziente<br />
(Dworkin, 2010).<br />
Nonostante la dimostrazione della sua efficacia, l’<strong>EMDR</strong> ha bisogno di continui<br />
perfezionamenti e di studi che permettano la sua evoluzione e la sua completa<br />
comprensione. In particolare, negli ultimi anni, gli studi stanno cercando di perfezionare<br />
la metodologia di ricerca per approfondire l’intervento nel PTSD, di indagare le basi<br />
psicobiologiche, ancora non del tutto chiare, di ricercare l’efficacia dell’<strong>EMDR</strong> per altri<br />
disturbi clinici, quali i Disturbi d’Ansia, i Disturbi di Dismorfismo corporeo, Disturbi<br />
dell’Alimentazione, i Disturbi Sessuali, i Disturbi Dissociativi, di dimostrare la<br />
compatibilità con altre tradizioni psicoterapeutiche e la possibilità di integrarla con<br />
tecniche diverse (Giannatonio, 2001). Riguardo a quest’ultimo punto sono interessanti<br />
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