Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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adeguata la separazione dalla madre e di essere facilmente consolabile,<br />
ricercando il contatto durante il ricongiungimento;<br />
• “insicuro-evitante” o di “tipo A”, caratterizzato da una madre insensibile alle<br />
richieste di aiuto e conforto, e da un bambino che non condivide il gioco con il<br />
genitore, non mostra disagio di fronte alla separazione con quest’ultimo e non<br />
ricerca il ricongiungimento, rifiutando anche marcatamente il contatto fisico;<br />
• “insicuro-ambivalente” o di “tipo C”, caratterizzato da una madre<br />
imprevedibile e non responsiva e da bambini inconsolabili nel momento della<br />
separazione, incapaci di esplorare l’ambiente e ambivalenti nel momento della<br />
riunificazione;<br />
• “disorganizzato” di “tipo D”, introdotto successivamente da Main e Solomon<br />
(1990), caratterizzato da una madre che suscita terrore e da bambini che<br />
manifestano comportamenti incoerenti e paradossali nei confronti del genitore<br />
(per esempio ricercandolo e contemporaneamente rifiutandolo).<br />
Gli stili di attaccamento nei primi anni di vita presentano alcune caratteristiche<br />
interessanti (Liotti, 2005b):<br />
• la stabilità nel corso dello sviluppo, per cui hanno un valore predittivo, ma non<br />
causativo, in quanto possono modificarsi grazie ad esperienze interpersonali<br />
successive;<br />
• sono unici e specifici verso ciascuna relazione con la quale il bambino è<br />
impegnato,<br />
• si traducono in strutture cognitive prima implicite e poi dichiarative chiamate<br />
“Modelli Operativi Interni” (MOI), e comprendono rappresentazioni mentali del<br />
Sé, della figura di attaccamento e dello stato emotivo associato alla relazione.<br />
I MOI sono l’aspetto più interessante della teoria dell’attaccamento. Implicano infatti<br />
che “la memoria implicita del bambino, a partire dai primi giorni di vita, sintetizza<br />
progressivamente le sequenze interattive in cui la figura di attaccamento risponde alle<br />
sue emozioni di attaccamento, organizzandole in rappresentazioni generalizzate delle<br />
interazioni” (Farina, Liotti, 2011b, p.74).<br />
Attraverso la Strange Situation è possibile osservare il comportamento del bambino. Per<br />
indagare, invece, l’attaccamento adulto viene usato l’Adult Attachment Interview (AAI)<br />
(Main, Goldwyn, 1994-1998, George, Kaplan, Main, 1996), un’intervista standardizzata<br />
che esplora i ricordi autobiografici nelle relazioni di attaccamento passato e permette di<br />
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