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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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le affermazioni che sostengono l’idea che l’<strong>EMDR</strong> possa rappresentare uno strumento<br />

in grado di unificare le varie psicoterapie (Goldwurm, 2006). In effetti “l’<strong>EMDR</strong> è stato<br />

sviluppato per essere inserito in un piano psicoterapeutico indipendentemente<br />

dall’approccio di riferimento […] ed è stato utilizzato da terapeuti di ogni orientamento<br />

clinico” (Fernandez, Maxfield, Shapiro, 2009, p.224). Balbo (2006), nel suo libro, offre<br />

una visione dell’<strong>EMDR</strong> come “un approccio integrante fra le varie psicoterapie,<br />

dimostrando come i nuclei teorici, il protocollo e le procedure d’intervento sono<br />

compatibili con le principali scuole di pensiero attualmente presenti nel mondo della<br />

psicoterapia. L’<strong>EMDR</strong> in quanto elemento integrante può costituire, attraverso il<br />

Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’informazione, un efficace, nuovo strumento di<br />

dialogo fra le psicoterapie” (Balbo, 2006, p. XXII-XXIII). “L’<strong>EMDR</strong> è uno strumento<br />

apparentemente semplice. In realtà è assai complicato e pieno di sfumature diverse.<br />

Esso contiene elementi congeniali alle psicoterapie comportamentali, a quelle cognitive<br />

o cognitivo-comportamentali, alle dinamiche, alle sistemiche […] prende in<br />

considerazione in modo olistico le tre fondamentali dimensioni dell’uomo: biologica,<br />

psicologica e sociale. Il soggetto, poi, del nostro intervento è considerato<br />

contemporaneamente in modo completo, e cioè sotto il profilo cognitivo, emotivo e<br />

comportamentale. Viene inoltre messa in luce la sua storia passata, l’origine anche<br />

inconscia degli impatti traumatici e la loro evoluzione patologica (Goldwurm, p. XVII).<br />

Il progetto interessante, creativo e ambizioso dell’integrazionismo teorico (Cionini,<br />

2006) potrebbe trovar corpo nell’<strong>EMDR</strong>, consentendo a tutti i terapeuti di approccio<br />

diverso di capirsi e di utilizzare lo stesso linguaggio (Balbo, 2006).<br />

“In definitiva, l’<strong>EMDR</strong> sembra stia mutando, implicitamente o esplicitamente, in un<br />

vero approccio alla psicoterapia in senso lato, con un sempre maggiore apporto teorico<br />

necessario per la sua applicazione, ed in questo modo diventando probabilmente un<br />

corpus di conoscenze e procedure incommensurabile con alcune tradizioni cliniche”<br />

(Giannantoni, 2001, p.27).<br />

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