Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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appresentino forza e calma, oppure si può chiedere al paziente, di pensare a delle<br />
risorse da rinforzare che potenzialmente possiede o che possono essere sviluppate, da<br />
utilizzare per affrontare delle situazioni difficili. Le categorie di risorse che possono<br />
essere sviluppate sono:<br />
• risorse di padronanza: un ricordo del paziente in cui è stato in grado di superare<br />
una situazione problematica, oppure una condizione fisica o una abilità<br />
particolare;<br />
• risorse relazionali: l’immagine reale o fantastica di una persona o un animale<br />
che suscitano nel paziente protezione e che hanno un ruolo positivo;<br />
• risorse simboliche: il ricordo di oggetti, simboli, esperienze spirituali,<br />
immagini, figure dei propri sogni, metafore, frasi, brani musicali associati a<br />
sentimenti di sicurezza, forza e serenità.<br />
Sviluppata la risorsa, viene poi installata tramite la stimolazione bilaterale. Prima di<br />
iniziare il lavoro di desensibilizzazione con il paziente, è opportuno che il clinico si<br />
assicuri che il paziente sia in grado di utilizzare con successo alcune delle risorse<br />
sviluppate anche nelle situazioni quotidiane. Infatti, quando le risorse scelte sono<br />
sufficientemente interiorizzate dal paziente, aiutano a rendere più forte il proprio sé e ad<br />
affrontare le situazioni problematiche.<br />
L’ultimo passo di questa fase è valutare se il paziente è pronto a lavorare attivamente<br />
sul trauma. I fattori da considerare sono:<br />
• le capacità di coping e di adattamento,<br />
• la tolleranza emotiva (e dell’attivazione),<br />
• la capacità di autoregolazione (sia personale che nell’interazione),<br />
• gli schemi affettivi, e le risorse positive e accessibili,<br />
• un “sé” adeguato e osservante.<br />
Fase 3: Assessment<br />
Dopo che il terapeuta, con la fase precedente, ha appurato che il paziente è pronto per<br />
l’elaborazione del trauma, è possibile iniziare quella che Dworkin (2010) chiama<br />
“sequenza di attivazione del trauma”. In questa fase è possibile rielaborare il trauma e<br />
rivivere il passato traumatico, in una relazione attuale, però, sicura e protetta. Il clinico,<br />
infatti, assume il ruolo di co-partecipante.<br />
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