Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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possono esserci eccezioni, in quanto ci sono prove che suggeriscono che gli eventi<br />
stressanti possono condurre verso questo tipo di disturbo. E’ possibile, quindi,<br />
identificare un nesso di causalità tra traumi gravi e l'insorgenza dell’OCD, di<br />
conseguenza può essere utile fare un lavoro di desensibilizzazione e rielaborazione della<br />
memoria del paziente (De Silva, Marks, 1999).<br />
Tra gli studi presenti abbiamo quello di Corrigan e Jennett (2004), nel quale viene<br />
riportato il caso di una donna di 29 anni, affetta da 10 anni dal disturbo ossessivo-<br />
compulsivo. La paziente non aveva presentato miglioramenti né con la terapia<br />
cognitivo-comportamentale né con la terapia farmacologica. Venne sottoposta ad un<br />
trattamento <strong>EMDR</strong>, mostrando risultati soddisfacenti, ma nove mesi più tardi mostrò<br />
una ricaduta con un forte aumento di ansia e un ritorno parziale di pensieri e<br />
comportamenti compulsivi, scatenata in seguito all’assunzione di prodotti per facilitare<br />
la perdita di peso.<br />
Un altro studio di Böhm, Voderholzer (2010) descrive come il trattamento per l’OCD<br />
attraverso la terapia cognitivo-comportamentale non sempre corrisponde al metodo più<br />
efficace. Infatti il 15-40% dei pazienti tendono a non rispondere a questo trattamento, a<br />
non esserne motivati, e ad abbandonarlo frequentemente. L’<strong>EMDR</strong> può essere<br />
considerato un metodo aggiuntivo, in grado di eliminare questi problemi specifici. I tre<br />
pazienti riportati dagli autori, sottoposti ad entrambi i trattamenti, mostrarono una<br />
riduzione dei sintomi per il 60%. Inoltre sperimentarono l’<strong>EMDR</strong> come un metodo utile<br />
e motivante, incoraggiati nell’affrontare le loro emozioni.<br />
L’<strong>EMDR</strong> risulta quindi un metodo utile nel trattamento di pazienti con disturbo<br />
ossessivo-compulsivo, ma ulteriori studi controllati e randomizzati sono necessari per<br />
confermare questa conclusione (Böhm, Voderholzer, 2010).<br />
Disturbo di Panico<br />
Ciò che dice la Shapiro nel suo libro (1995, p.222) “May be continually traumatized by<br />
the fear of fear”, ben si adatta ai pazienti che soffrono di Disturbo di Panico. L’<strong>EMDR</strong><br />
risulta quindi essere una tecnica raccomandata per questi tipi di pazienti (Muris,<br />
Merckelbach, 1999).<br />
Tra i primi studi che hanno indagato l’efficacia del trattamento <strong>EMDR</strong> per i Disturbi di<br />
Panico, abbiamo quello di Goldstein e Feske (1994), i quali riportarono il caso di una<br />
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