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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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• sintomi comportamentali: evitamento e fuga quando sono possibili, oppure<br />

comportamenti quali, ad esempio, succhiarsi il pollice, mangiarsi le unghie,<br />

piangere;<br />

• sintomi fisiologici: tremori, sudorazione, problemi gastrointestinali, tachicardia,<br />

rossore in viso ecc.;<br />

• componenti cognitive: pensieri sulla possibilità che i genitori muoiano,<br />

scompaiano, si ammalino, si feriscano ecc.<br />

Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, l’ansia nell’età evolutiva, è il prodotto<br />

di elaborazioni cognitive distorte e disfunzionali, tra quali: l’ipergeneralizzazione, la<br />

catastrofizzazione e l’autosvalutazione. Questi pensieri negativi conducono verso<br />

interpretazioni erronee della realtà, una percezione del mondo esterno come pericoloso,<br />

e una valutazione di se stessi come persone impotenti ed incapaci. Di conseguenza i<br />

bambini ansiosi presentano deficit nel mettere in atto strategie comportamentali utili a<br />

fronteggiare i pericoli temuti (Lambruschi, 2004).<br />

Secondo la prospettiva cognitivo-evolutiva, bisogna tener conto di due tematiche<br />

connesse con lo sviluppo e l’organizzazione del Sé: lo “sviluppo emozionale” che si<br />

costruisce all’interno dei processi interpersonali e i “processi di regolazione e di<br />

controllo degli stati emotivi”, ovvero di tutti quegli elementi che permettono di<br />

distinguere l’ansia come stato adattivo e l’ansia come stato egodistonico. In particolare,<br />

il disturbo d’ansia, sarebbe caratterizzato da contesti di accudimento imprevedibili e da<br />

figure di attaccamento insicure e iperprotettive, insoddisfatte e spaventate. Questo<br />

atteggiamento genitoriale limita nel bambino l’esplorazione dell’ambiente e la<br />

sperimentazione delle relazioni, e conduce ad interiorizzare la realtà esterna come<br />

pericolosa e se stesso come fragile. L’insicurezza vissuta dal bambino provoca un<br />

controllo costante delle figure di accudimento e eccessivi segnali d’allarme al momento<br />

della separazione. Inoltre viene compromessa la capacità di regolazione dei propri stati<br />

emotivi, in quanto le figure di attaccamento sono incapaci di sintonizzarsi, rispecchiare<br />

e dare significato alle emozioni del bambino. Come conseguenza, il bambino, non può<br />

sviluppare e organizzare in maniera armonica la conoscenza emotiva. Avere una<br />

conoscenza emotiva propria e degli altri ben integrata, ci permette di riconoscere il<br />

proprio comportamento emozionale e quello degli altri, di poterlo prevedere e di<br />

adottare delle strategie adeguate e coerenti. Quando al bambino non è offerta la<br />

possibilità di costruire coerentemente i significati della realtà interna ed esterna, viene<br />

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