Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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3. Disturbi d’Ansia<br />
3.1. Introduzione<br />
La paura, l’ansia, l’angoscia, il panico, il terrore spesso vengono considerate emozioni<br />
simili. In particolare, hanno in comune la sensazione di pericolo imminente e la<br />
reazione somatica di allarme che attiva il soggetto e gli permette di fronteggiare il<br />
pericolo attraverso l’attacco o la fuga (Lorenzini 2006).<br />
Parlando dei Disturbi d’Ansia è interessante comprendere il significato dell’ansia, il<br />
modo in cui si struttura e insorge, e come si differenzia dalla paura (Bara, 2005).<br />
Le prime teorie sull’ansia possono essere ricondotte a Sigmund Freud (1925) e ad autori<br />
successivi, che hanno considerato l’ansia come un aspetto multidimensionale e non<br />
come fenomeno unitario (Kandel, 2005). Freud aveva fatto una distinzione tra<br />
l’angoscia reale (una risposta innata e involontaria ad una situazione di pericolo interna<br />
o esterna) e l’angoscia segnale (una risposta di paura appresa con una funzione di<br />
segnale d’allarme verso situazioni traumatiche o conflittuali). Ulteriori studi, successivi<br />
a quelli di Freud, hanno poi diviso l’ansia appresa in tre forme: attacchi di panico<br />
(episodi di terrore ingiustificati, in assenza di una causa, caratterizzati da catastrofe<br />
imminente e attivazione del sistema nervoso simpatico), ansia anticipatoria ( provocata<br />
da un segnale preciso associato al pericolo) e ansia cronica (tensione persistente non<br />
ricollegabile a minacce esterne identificabili) (Ammaniti, 2010).<br />
Nello specifico l’ansia è una reazione di paura ingiustificata, eccessiva e indesiderata,<br />
nei confronti di una situazione che normalmente non è da considerarsi pericolosa (Bara,<br />
2005). “Una condizione di generale attivazione delle risorse fisiche e mentali, attivata in<br />
presenza di qualcosa che non è immediatamente identificabile” (Ammaniti, 2010, p.<br />
148). L’evento, che apparentemente può sembrare inoffensivo e insignificante,<br />
immotivato e privo di senso, viene percepito e valutato dal soggetto come spaventoso e<br />
pericoloso, in quanto impedisce la realizzazione di obiettivi rilevanti (Bara, 2005).<br />
La paura, invece, è un elemento di “base” automatico, un’emozione primaria, utile alla<br />
sopravvivenza, diffuso sia negli uomini che negli animali, che ci segnala un possibile<br />
pericolo e ci prepara a metterci in salvo. Essa comprende tre elementi: il vissuto<br />
soggettivo di timore, la modificazione fisiologica dell’organismo, il sistema di attacco o<br />
fuga per far fronte alla minaccia (Lorenzini, 2006). La paura è scatenata da pericoli<br />
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