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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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dalla cognizione di sentirsi cattivo ad una più positiva oppure può essere<br />

un aiuto per sviluppare l’attaccamento verso i genitori.<br />

- “Il disturbo ossessivo-compulsivo”: per alcuni studiosi le persone affette<br />

da questo disturbo, per caratteristiche neurologiche particolari, sarebbero<br />

incompatibili con questo tipo di trattamento, però i risultati dimostrano il<br />

contrario.<br />

- “Il disturbo tipo Tourette”: per questi pazienti l’<strong>EMDR</strong> può essere utile<br />

per spostare un tic da una zona del corpo visibile e magari imbarazzante,<br />

ad una alternativa che si noti di meno. Inoltre i tic sono generati dallo<br />

stress, per cui si può lavorare anche sulle fonti di stress e sul<br />

rilassamento.<br />

- “I disturbi somatici”: per questi casi è utile insegnare tecniche di<br />

controllo sul dolore, successivamente lavorare sullo stress e sulla<br />

sofferenza psicologica.<br />

- “Il dolore fisico”: il primo passo è lavorare sul dolore, che talvolta<br />

sembra essere un contenitore del dolore psicologico, successivamente è<br />

utile trovare la fonte traumatica del dolore (incidenti, violenze, scoperta<br />

di una malattia…) ed elaborarla con l’<strong>EMDR</strong> oppure, se non c’è un<br />

ricordo connesso al dolore, si può lavorare con l’<strong>EMDR</strong> direttamente sul<br />

dolore. Possono esserci casi di pazienti con dei danni permanenti, per cui<br />

può essere utile aiutarli ad adattarsi al danno subito, lavorando sia sul<br />

trauma che sul timore di affrontare il futuro, utilizzando l’<strong>EMDR</strong>.<br />

2.5. Le ricerche: un percorso sugli studi principali<br />

Gli studi sull’<strong>EMDR</strong> raccolti in questi anni, hanno dimostrato l’efficacia del metodo, in<br />

particolar modo per il trattamento del PTSD in situazioni traumatiche molto diverse fra<br />

loro: guerre, incidenti, ustioni, violenze sessuali attuali o pregresse, disastri naturali,<br />

lutti, azioni terroristiche (Fernandez, Maxfield, Shapiro, 2009).<br />

Il primo studio controllato (Shapiro, 1989) riuscì a dimostrare l’efficacia di questa<br />

tecnica e la riduzione di ansia su 22 soggetti che avevano subito traumi di diverso<br />

genere. I risultati significativi si dimostrarono già alla prima seduta e si mantennero ad<br />

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