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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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L’obiettivo di questa fase è accedere alle memorie traumatiche, lavorando in modo<br />

dettagliato e completo sul “ricordo-target”, ovvero andando a valutare tutti gli elementi<br />

associati: l’immagine selezionata, la cognizione negativa, la cognizione positiva con il<br />

punteggio VOC, l’emozione con il punteggio SUD e la sensazione fisica. Attivando in<br />

modo completo le reti di memoria associate al ricordo-target, è possibile occuparsi<br />

dell’intera esperienza traumatica, comprese tutte le emozioni collegate e le sensazioni<br />

corporee associate. Per trovare il collegamento tra il passato e le difficoltà attuali, è<br />

importante sviluppare la capacità del cervello di elaborare l’informazione “in modo da<br />

potersi relazionare al vecchio trauma e riorganizzare l’esperienza in modo più adattivo”<br />

(Dworkin, 2010, p. 97).<br />

Il primo passo è quello di selezionare dei target. Si parte da una lista dei dieci ricordi<br />

peggiori correlati alle difficoltà attuali, descritte dal paziente nel corso della Fase 1.<br />

In particolare la selezione riguarda due categorie:<br />

• Il ricordo più vecchio, ovvero il ricordo più doloroso, collegato a emozioni<br />

dolorose e cognizioni negative, che è fortemente associato con il problema del<br />

paziente.<br />

• Il peggiore di questi ricordi.<br />

Sarà poi il paziente, insieme al clinico, a decidere quale ricordo usare come target. La<br />

scelta migliore sembra essere quella di cominciare con uno dei ricordi più vecchi che fa<br />

male ora. Affinchè possa iniziare la sequenza di attivazione, è fondamentale che<br />

l’immagine sia chiara e ben “ messa a fuoco”. Infatti più l’immagine traumatica è chiara<br />

per il terapeuta, con più facilità verrà focalizzato il target e maggiori saranno le<br />

possibilità che i risultati siano duraturi e di successo.<br />

Accanto ai ricordi-target trovati, anche i sogni possono essere delle valide immagini-<br />

target. Il sogno, infatti, può rappresentare una continuazione del lavoro sul trauma in<br />

maniera involontaria, è spesso può comparire nell’intervallo tra una seduta e l’altra. A<br />

questo riguardo è bene chiedere al paziente di tenere un diario dei sogni, in particolare<br />

nei giorni che seguono la stimolazione bilaterale.<br />

Individuata l’immagine-target, è necessario occuparsi della cognizione negativa, ovvero<br />

il giudizio negativo che la persona ha rispetto a se stesso, in relazione al ricordo target<br />

selezionato. Il paziente, all’interno di una relazione terapeutica sicura e protetta, è nella<br />

condizione di poter esprimere aspetti di sé, legati al ricordo target, che per molto tempo<br />

sono rimasti nascosti. E’ importante che il giudizio negativo faccia riferimento al<br />

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