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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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4. L’<strong>EMDR</strong> e i Disturbi d’Ansia<br />

4.1. Introduzione<br />

Sulla base delle ipotesi della Shapiro (1999), è possibile sostenere che l’<strong>EMDR</strong> può<br />

essere applicabile, oltre che per il PTSD, anche per gli altri Disturbi d’Ansia (de Jongh,<br />

ten Broeke, 2009), essendo “concepito come una forma di terapia delle esperienze che<br />

contribuiscono allo sviluppo dei disturbi e della salute” (Dworkin, 2010, p. 263). Infatti,<br />

alla base del modello AIP, le patologie sono ricollegabili alle esperienze dell’infanzia,<br />

immagazzinate nella memoria in una rete associativa. Le esperienze passate influenzano<br />

quelle presenti, e quelle negative possono restare bloccate nel sistema nervoso della<br />

persona e dare origine a risposte patologiche (Solomon, Shapiro, 2008). Inoltre<br />

“l’<strong>EMDR</strong> si focalizza non solo sui ricordi che sono implicati nello sviluppo della<br />

patologia, ma agisce anche sulle situazioni presenti che stimolano il disagio emotivo, e<br />

aiuta a consolidare le capacità e i comportamenti specifici necessari all’individuo nel<br />

futuro” (Giannantonio, 2009b, p.231). “Ciò perché la rete associativa della memoria è<br />

complessa, e si vuole raggiungere il maggior numero possibile di sfaccettature del<br />

problema. Difatti, poiché il passato e il presente sono collegati su vari livelli della nostra<br />

rete associativa della memoria, gli effetti positivi del trattamento si propagano<br />

attraverso il sistema, e la persona può iniziare a reagire a situazioni simili in maniera<br />

positiva” (Shapiro, Forrest, 1998, p.82).<br />

Uno fra i primi studi a sostenere l’applicabilità della procedura <strong>EMDR</strong> su altri disturbi,<br />

oltre che per il PTSD, fu quello di Marquis (1991). La ricerca coinvolse 78 soggetti con<br />

disturbi vari, tra cui: PTSD, disturbi d’ansia, difficoltà relazionali, dipendenze, disturbi<br />

di personalità. Oltre alla procedura <strong>EMDR</strong> vennero utilizzate altre tecniche, in<br />

particolare, metodi di rilassamento e tecniche di ristrutturazione cognitive. Secondo<br />

l’autore i risultati furono positivi nella maggior parte dei soggetti, eccetto negli stati di<br />

dipendenza e nelle tematiche diffuse. Si trattò, però, di uno studio fortemente criticato<br />

dal punto di vista metodologico.<br />

Mentre per il PTSD le ricerche sono numerose e hanno permesso di identificare<br />

l’<strong>EMDR</strong> come il trattamento d’elezione per questo disturbo (Bisson et al, 2007), è<br />

deludente scoprire che dopo poco più di vent’anni, studi che permettano di supportare<br />

l’efficacia dell’<strong>EMDR</strong> per condizioni diverse dal PTSD siano ancora molto scarsi.<br />

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