Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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De Jongh e ten Broeke (1996), presentarono il caso di una donna di 35 anni, con una<br />
fobia verso i dentisti dall’età di 8 anni. La donna non aveva dimostrato miglioramenti<br />
con la terapia cognitivo-comportamentale, mentre bastarono 2 sessioni di <strong>EMDR</strong> per<br />
ricominciare a sottoporsi a trattamenti dentali. I risultati si mantennero ad un follow-up<br />
di 2 anni.<br />
Nei recenti studi di casi singoli abbiamo quello di Schurmans (2007), il quale descrisse<br />
il trattamento di una donna che aveva sviluppato una fobia di soffocamento in seguito<br />
ad una reazione allergica dovuta ad una bevanda alle erbe. Per quattro anni, la donna,<br />
aveva ricevuto vari tipi di trattamenti, incluso il trattamento per i disturbi alimentari,<br />
una breve terapia psicodinamica, una terapia cognitivo-comportamentale, e trattamenti<br />
psicofarmacologici, ma tutti con esiti negativi. Il trattamento <strong>EMDR</strong> si dimostrò,<br />
invece, più efficace rispetto agli altri trattamenti, anche se non comportò la remissione<br />
completa della fobia. Anche de Roos e de Jongh (2008) nel loro studio, dimostrarono<br />
l’efficacia del trattamento <strong>EMDR</strong> nella fobia di soffocamento. I 4 bambini presi in<br />
esame dimostrarono miglioramenti significativi dopo 2 sessioni <strong>EMDR</strong>.<br />
Per quanto riguarda le ricerche ritroviamo interessanti studi a favore dell’efficacia dell’<br />
<strong>EMDR</strong> nel trattamento delle fobie. In particolare in uno studio di Hekmat, Edelstein e<br />
Cook (1994), condotto su 20 studenti con ansia da prestazione, legata a l’aver paura di<br />
fallire negli esami, e suddivisi in due gruppi, uno sottoposto a tre sedute di trattamento<br />
<strong>EMDR</strong>, l’altro come gruppo di controllo, dimostrò effetti positivi del gruppo trattato,<br />
rispetto al gruppo di controllo, e i risultati si mantennero ad un follow-up di 6 mesi.<br />
In uno studio di Bauman e Melnyk (1994), condotto su 30 studenti con una fobia per gli<br />
esami, suddivisi in due gruppi, di cui uno trattato con EMD e i movimenti oculari,<br />
l’altro con EMD e compiti motori, dimostrò che i risultati del primo gruppo furono<br />
migliori del secondo. Anche uno studio successivo di Gosselin e Mathews (1995) su 40<br />
studenti con fobia per gli esami, divisi in due gruppi, un gruppo trattato con <strong>EMDR</strong> e<br />
movimenti oculari, l’altro con una variante priva di movimenti oculari, dimostrò che i<br />
risultati furono migliori nel primo gruppo, ma che ad un follow-up di 1 mese non si<br />
mantennero. Secondo gli autori l’insuccesso dei risultati sarebbe collegato al fatto che,<br />
mentre nello studio di Bauman e Melnyk (1994) il trattamento riguardò un solo ricordo,<br />
in questo studio, invece, il trattamento prese in considerazione immagini passate e<br />
future, per cui una sola seduta di <strong>EMDR</strong> non poteva essere sufficiente.<br />
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