Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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presente, per cui è opportuno inserire nella domanda rivolta al paziente il termine “ora”.<br />
Questa parola viene utilizzata poiché la memoria traumatica è radicata nel presente, ma<br />
non è riconosciuta come tale.<br />
Non è sempre facile per un paziente riuscire ad esprimere la cognizione negativa, anche<br />
se ha capito il concetto e sa usarlo. Infatti, anche se il paziente nella Fase 2 ha capito il<br />
legame tra l’immagine dell’evento traumatico e un pensiero negativo, può bloccarsi<br />
nella Fase 3, nel momento in cui sente la parola “ora” inserita nella domanda. A questo<br />
riguardo il terapeuta deve chiarire al paziente alcuni punti:<br />
• far capire al paziente che deve individuare un pensiero, non un sentimento;<br />
• che il pensiero selezionato, anche se è legato al passato, si esprime ancora nel<br />
presente in vecchi circuiti cerebrali;<br />
• il riferimento alla parola “ora” è legato a questi circuiti che devono essere<br />
riattivati e sul quale è opportuno lavorarci;<br />
• il clinico deve ricordarsi che il paziente è invaso da un arousal negativo, per cui<br />
la sua spiegazione può essere difficile da decodificare e da seguire.<br />
Dopo aver identificato la cognizione negativa, è possibile lavorare sulla cognizione<br />
positiva e sulla VOC. La cognizione positiva è un elemento importante che dà fiducia e<br />
forza al paziente nell’affrontare la sua “patologia”. Inoltre permette al paziente di poter<br />
usufruire di una convinzione su di sé alternativa rispetto a quella negativa. La VOC,<br />
invece, permette di capire quanto la cognizione positiva del paziente è vicina o distante<br />
dalla realtà del paziente.<br />
Successivamente il terapeuta chiede al paziente di mettere insieme l’immagine scelta e<br />
la cognizione negativa, dare un nome alle emozioni che prova e valutare la scala SUD.<br />
Il momento conclusivo della Fase 3 riguarda la scansione corporea, che consiste nel<br />
chiedere al paziente di ascoltare le proprie sensazioni corporee e di riferire in quali parti<br />
del corpo sente le emozioni nominate precedentemente.<br />
La buona riuscita di questo passaggio, permette di passare alla Fase 4 e al lavoro di<br />
desensibilizzazione. Prima di uscire dalla Fase 3, è importante potenziare nuovamente la<br />
fiducia del paziente nel terapeuta e ribadire che il terapeuta è una guida e che il paziente<br />
non è solo di fronte al suo problema, ma può condividerlo e lavorarci in maniera<br />
protetta.<br />
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