Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia
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concreti nel tempo e nello spazio. Infatti, di fronte ad un reale pericolo, l’organismo si<br />
attiva psicologicamente e fisiologicamente per fronteggiarlo nel migliore dei modi.<br />
Nell’ansia, invece, il pericolo è supposto e distante, valutato negativamente e<br />
considerato una minaccia verso la quale porsi continuamente allerta. L’ansia, quindi,<br />
diventa un segnale disadattivo, in quanto provoca nel soggetto un continuo rimuginare e<br />
una continua preoccupazione verso possibili pericoli futuri, con la conseguenza di una<br />
logorante esistenza nel presente, e un eccessivo dispendio di energie, in quanto, in vista<br />
di temuti potenziali attacchi, l’organismo viene continuamente attivato e allertato e<br />
predisposto al comportamento di attacco e fuga, ma siccome tutta questa<br />
predisposizione non viene seguita dall’azione, in quanto l’evento pericoloso non avrà<br />
luogo, non ha la possibilità di scaricarsi e di ristabilire l’equilibrio precedente (Bara,<br />
2005).<br />
Dal punto di vista cognitivo, l’ansia è dovuta ad una scarso senso di autoefficacia di<br />
fronte ad una situazione interpretata come minacciosa e ad una eccessiva vulnerabilità,<br />
che spinge l’individuo verso una vigilanza costante e un’attenzione ad ogni dettaglio.<br />
Inoltre, il soggetto sopravvaluta sia la possibilità che l’evento minaccioso accada, sia la<br />
sua gravità. Questa interpretazione attiva nel soggetto la fuga o l’evitamento, ma non<br />
elimina l’idea dell’ambiente come minaccioso e dell’incapacità a fronteggiarlo<br />
(Lorenzini, 2006).<br />
Inoltre, quest’ansia disfunzionale che impegna costantemente il soggetto a mettere in<br />
atto comportamenti di evitamento, compromette le capacità di affrontare i compiti di<br />
vita quotidiana e i rapporti affettivi. Come conseguenza, il soggetto, vede la sua vita<br />
deteriorarsi e spesso attribuisce a se stesso la responsabilità per la mancanza di capacità<br />
e per la vulnerabilità. Questa valutazione può portare verso una depressione secondaria,<br />
con una ulteriore perdita della qualità della vita e una abbassamento dell’autostima<br />
(Lorenzini, 2006).<br />
3.2. Classificazione dei Disturbi d’Ansia secondo il DSM-IV-TR<br />
Verranno presi in considerazione i Disturbi d’Ansia dell’Asse I del DSM-IV-TR<br />
(American Pychiatric Association, 2000). Questi disturbi hanno in comune i<br />
meccanismi di genesi e mantenimento dell’ansia, ovvero sono sostenuti da delle<br />
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