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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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paziente con il caregiver. Il clinico diventa, dunque, una figura di attaccamento molto<br />

importante per il paziente e deve essere in grado di sviluppare una comprensione<br />

iniziale di chi sia il paziente e contro cosa stia combattendo.<br />

Oltre a questi aspetti, è necessario, comunque, pensare già in termini di <strong>EMDR</strong>,<br />

lavorando sui ricordi e le cognizioni. In particolare è utile chiedere la cognizione<br />

negativa che un paziente ha di se stesso e anche ciò che vorrebbe credere di se stesso<br />

una volta che il trattamento sarà concluso. Si tratta di informazioni che possono essere<br />

poi utilizzate nella Fase 2.<br />

Inoltre il clinico deve chiedere al paziente il suo punto di forza, le sue risorse e i suoi<br />

successi; molti pazienti hanno risorse interne che credono di non avere, per cui è<br />

importante indagarle e ampliarle.<br />

Fase 2: preparazione del paziente<br />

Questa fase si apre con una presentazione dell’<strong>EMDR</strong>, non in maniera tecnica, ma<br />

cercando di spiegare in maniera semplice il modo in cui funziona e il perché può essere<br />

efficace per il paziente. Tale spiegazione è fondamentale, in quanto il modo in cui viene<br />

recepita è indicativa e predittiva per l’efficacia dell’intera terapia.<br />

E’ importante, inoltre, testare sul paziente la stimolazione bilaterale. In primo luogo<br />

vengono presentate le modalità più usate e poi vengono fatte provare al paziente<br />

utilizzando un’immagine neutra. Successivamente è utile orientare il lavoro sul trauma,<br />

preparando il paziente e dandogli alcune indicazioni su come gestire il trattamento,<br />

ribadendo quanto è stato detto nella fase precedente, ovvero che il paziente avrà una<br />

partecipazione attiva. Nel lavoro di preparazione bisogna:<br />

• informare il paziente della possibilità di ricorrere a fattori protettivi, come ad<br />

esempio il “segnale di stop”,<br />

• descrivere e spiegare le tecniche utili per gestire lo stress,<br />

• spiegare l’importanza di annotare quello che accade tra una seduta e l’altra,<br />

• trasmettere l’idea che le risposte irrazionali che possono potenzialmente<br />

presentarsi durante l’elaborazione, fanno parte della normalità e fanno<br />

riferimento all’apertura di reti mestiche,<br />

• descrivere i vari passaggi del lavoro attivo sul trauma e fornire istruzioni precise<br />

rispetto a ciò che accadrà nel corso delle fasi attive.<br />

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