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Tesi_Manuela Prencipe PDF - EMDR Italia

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- Quality Institute Helath Care CBO/Trimbos Institute, 2003 – French National Institute<br />

of Health and Medical Research, 2004 – American Psychiatric Association, 2004).<br />

Inoltre l’<strong>EMDR</strong> è considerato uno dei tre metodi raccomandati per le vittime del<br />

terrorismo (Bleich, Kotler, Kutz, Shalev, 2002)<br />

Il meccanismo alla base dell’<strong>EMDR</strong> non è ancora del tutto chiaro, Shapiro (1995)<br />

suggerisce che la ristrutturazione cognitiva e la rielaborazione adattiva avvenga ad un<br />

livello neurofisiologico. Secondo alcune ipotesi, i movimenti oculari stimolano una<br />

risposta di orientamento che attiva degli stati neurofisiologici che permettono di inibire<br />

la paura e l’ansia associata al ricordo traumatico (Armstrong e Vaughan, 1996,<br />

Barrowcliff, MacCulloch, Gray, 2001). Secondo altre ipotesi i movimenti oculari<br />

attiverebbero meccanismi simili a quelli del sonno REM, ovvero l’elaborazione delle<br />

informazioni che avviene durante l’<strong>EMDR</strong> sarebbe simile a quella che avviene durante<br />

il sonno REM (Stickgold, 2002), come dimostrato anche da un recente studio (Elofsson,<br />

Scheele, Theoerell, Sondergard, 2007), secondo cui i movimenti oculari inibiscono il<br />

sistema simpatico, creando una situazione simile a quella del sonno REM. Ulteriori<br />

ipotesi suggeriscono che gli effetti prodotti dal trattamento <strong>EMDR</strong> siano legati alla<br />

suggestione ipnotica (Gilligan, 2002). Le ipotesi che riscontrano maggiore accordo sono<br />

quelle secondo cui il consolidamento dei ricordi verrebbe realizzato grazie alla<br />

cooperazione bilaterale dei due emisferi cerebrali, innescata dalla stimolazione oculare<br />

(Siegel, 2001).<br />

“Nei suoi vent’anni di storia, si è evoluto da semplice tecnica fino a diventare un<br />

approccio di psicoterapia integrata con un modello teorico che riconosce alla base della<br />

patologia i sistemi di elaborazione dell’informazione del cervello e i ricordi legati a<br />

esperienze di vita traumatiche” (Shapiro, 2011, p.11).<br />

2.2. Basi teoriche: il Modello dell’Adaptive Information Processing (Model AIP)<br />

Il Modello dell’Adaptive Information Processing (AIP), ovvero il Modello di<br />

Elaborazione Adattiva delle Informazioni, adottato da Shapiro (1995), presuppone che<br />

in tutti gli esseri umani esista una funzione neurobiologica innata che tende<br />

all’elaborazione dell’informazione. Questo implica che, in condizioni normali, le<br />

informazioni in entrata, vengono elaborate e si trasformano in materiale adattivo che si<br />

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