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2.3 Fenomeno dell’audizione<br />
Il fenomeno dell’emissione acustica, quale manifestazione fisica, è ormai ben noto ed è<br />
perfettamente descrivibile da leggi fisiche nonchè riproducibile in laboratori attrezzati;<br />
esistono però tutta una serie di aspetti di tipo psico-fisiologico legati alla percezione dei<br />
suoni e dei rumori che sono tutt’oggi poco noti e, soprattutto, difficilmente descrivibili in<br />
maniera generale ed oggettiva.<br />
in questo paragrafo il suono viene analizzato da un altro punto di vista ossia come la<br />
sensazione auditiva che percepiscono tutti gli esseri viventi provvisti dell’organo dell’udito,<br />
l’orecchio. Questo aspetto è tutt’altro che secondario se si considera che l’effetto finale -<br />
gradevole o sgradevole - di qualsiasi emissione acustica è ciò che noi alla fine<br />
percepiamo.<br />
La sensazione auditiva è dovuta alle onde sonore. Ciascuna onda sonora consiste in<br />
una compressione seguita dalla corrispondente rarefazione dell’aria, ossia dalla<br />
semionda positiva seguita dalla semionda negativa, eguale e contraria, come avviene per<br />
le onde che si propagano sull’acqua. Le onde sonore si diffondono sfericamente<br />
all’intorno della sorgente sonora, a velocità costante, attorno ai 330 metri al secondo.<br />
Esse destano nell’orecchio vibrazioni simili a quelle che le hanno prodotte; ad<br />
esempio, le vibrazioni prodotte dalle corde di un violino o di un pianoforte si trasferiscono<br />
nell’aria sotto forma di onde sonore, le quali mettono in vibrazione la membrana posta<br />
all’entrata dell’orecchio. Tramite un complesso procedimento, l’orecchio converte le<br />
vibrazioni in altre onde, di natura elettrica, le quali si propagano lungo i nervi auditivi e<br />
raggiungono il cervello, dove ha luogo la sensazione vera e propria.<br />
Sono da considerare quindi tre fenomeni distinti. Vi è innanzitutto il fenomeno fisico<br />
della produzione delle onde sonore e della loro propagazione; vi è quindi il fenomeno<br />
fisiologico per cui l’orecchio produce gli stimoli auditivi e li trasmette al cervello; ed infine<br />
vi è il fenomeno psichico della sensazione auditiva, ossia della percezione delle voci, dei<br />
suoni, della musica e dei rumori.<br />
Gamma delle intensità sonore.<br />
I suoni si distinguono anzitutto per l’intensità e la frequenza. La gamma delle intensità<br />
sonore è estremamente vasta, i suoni fortissimi sono miliardi di volte più intensi dei suoni<br />
debolissimi. L’orecchio non percepisce tutti i suoni; percepisce suoni molto deboli purchè<br />
possiedano una certa intensità, detta intensità di soglia. Esistono anche suoni<br />
estremamente forti, di intensità enorme, e di durata brevissima, come ad esempio lo<br />
scoppio di una bomba, essi sono percepiti dall’orecchio sotto forma di dolore.<br />
I due estremi sono detti limite inferiore e limite superiore di audibilità ed essi variano<br />
sensibilmente da una persona all’altra.<br />
All’intensità sonora corrisponde l’ampiezza dell’onda sonora; un suono è tanto più<br />
intenso quanto più ampia è l’onda, un po’ come avviene per le onde del mare. Poiché le<br />
onde sono invisibili, non è possibile misurare la loro ampiezza; inoltre non esiste una<br />
qualche sostanza che si comporti rispetto al suono come il mercurio rispetto il calore;<br />
manca quindi un semplice dispositivo per la misura dell’intensità sonora, paragonabile al<br />
termometro per la misura della temperatura.<br />
Noi diciamo che un suono è ad intensità zero quando è appena percettibile nel silenzio<br />
di una stanza, di un suono fortissimo diciamo che è ad intensità 100, questi due estremi<br />
costituiscono i limiti di una scala, in perfetta analogia con quanto è stato fatto per la<br />
misura della temperatura.<br />
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