€€ UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE - OpenstarTs ...
€€ UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE - OpenstarTs ...
€€ UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE - OpenstarTs ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Dal punto di vista dell’emissione acustica interessa la distinzione tra motori a corrente<br />
continua (foto 45), a collettore (detti anche universali in quanto possono funzionare sia a<br />
corrente continua che alternata) e quelli a corrente alternata; nei primi due infatti è<br />
presente un particolare organo, detto collettore, che può essere causa di sensibile<br />
emissione acustica. Rispetto gli altri tipi di motori elettrici, il motore a collettore presenta<br />
più fonti di rumorosità, per esempio i cuscinetti, le spazzole o la rigatura della superficie<br />
dell’indotto creata dalle sue cave. Durante il funzionamento ad un alto numero di giri (fino<br />
a 12.000 giri/min), in contatto con l’aria, le cave aperte dell’indotto producono un fischio<br />
acuto. Gli esperimenti eseguiti 18 per eliminare questa principale fonte di rumorosità del<br />
motore, cioè la cava aperta, hanno mostrato che la copertura della superficie esterna<br />
dell’indotto con una pellicola liscia ed aderente, porta a sostanziali miglioramenti.<br />
A tale scopo viene applicato un tubo di film poliestere termorestringente che, calzato<br />
sul rotore e sottoposto ad una temperatura di 150°C per un intervallo di tempo ben<br />
determinato, aderisce perfettamente creando una superficie uniforme.<br />
Questo sistema riduce di circa 8 dB il livello di potenza sonora del rumore generato dai<br />
moti vorticosi dell’aria alle alte velocità. Tra i 1000 e i 4000 Hz la riduzione che si può<br />
ottenere è dell’ordine dei 10 dB. Il miglioramento<br />
ottenuto è superiore a quello conseguibile con la sola<br />
calotta fonoassorbente.<br />
Ad onor del vero anche i motori a corrente alternata<br />
con rotore avvolto (foto 46) presentano un dispositivo<br />
analogo al collettore dei motori a corrente continua; gli<br />
anelli presenti in questi casi esplicano la loro funzione<br />
solo in fase di avviamento e la loro rumorosità può<br />
essere in prima approssimazione trascurata. Non è<br />
trascurabile invece la rumorosità prodotta dalla<br />
commutazione del reostato di avviamento (foto 44) che<br />
può essere ad aria oppure ad olio, ad azionamento<br />
manuale od automatico. Detta commutazione infatti<br />
produce degli impulsi sonori rilevanti, che sono<br />
chiaramente avvertibili nel caso dell’azionamento<br />
Foto 44<br />
manuale, quando il reostato si trova nelle immediate<br />
vicinanze dell’operatore. L’azionamento di detto dispositivo è richiesto però solo nelle<br />
manovre di avviamento, quindi l’energia acustica immessa nell’ambiente circostante<br />
nell’arco della giornata è strettamente legata al numero degli arresti (e conseguenti<br />
ripartenze) dell’impianto e risulta essere quindi normalmente complessivamente bassa.<br />
Foto 45<br />
Foto 46<br />
18 “Rumorosità dei motori elettrici” di Franco Spolar e Bogdan Ionescu.<br />
81