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negativo per tutto il sistema frenante; è ben vero che l’aumento del coefficiente di attrito<br />
comporta un incremento dell’azione frenate, però questo fatto allontana il sistema dalle<br />
normali condizioni di funzionamento previste in sede di progetto. Frenate troppo violente<br />
infatti possono avere conseguenze deleterie per l’impianto e per i passeggeri trasportati.<br />
Oltre alla vibrazione del disco del freno si possono avere vibrazioni delle guarnizioni di<br />
attrito (freno che “fischia”). Tale rumorosità è facilmente riconoscibile in quanto è<br />
caratterizzata da frequenze elevate, dipendenti dalla minore massa inerziale delle<br />
guarnizioni rispetto il disco. Tale rumorosità è riscontrabile perlopiù sul freno di servizio<br />
installato sull’albero veloce, all’uscita del motore elettrico. Questo tipo di rumorosità è<br />
riscontrabile anche nei sistemi frenanti del campo automobilistico. La causa principale è<br />
dovuta a microdeformazioni del disco che favorisce, in determinate condizioni di velocità<br />
e temperatura, l’instaurarsi di un sottile strato di aria tra guarnizione di attrito e disco. In<br />
queste particolari condizioni la guarnizione di attrito, pur premuta contro il disco, non è<br />
perfettamente stabile ed è in grado di vibrare emettendo<br />
Foto 8<br />
energia acustica non per l’attrito tra guarnizione e disco ma<br />
posteriormente, ovvero dalla zona di contatto tra elemento<br />
premente e guarnizione. Per eliminare questa non frequente<br />
ma fastidiosa forma di rumorosità è opportuno, oltre a<br />
rettificare i dischi, provvedere a lubrificare leggermente le<br />
guarnizioni di attrito NON nella zona di contatto con il disco,<br />
bensì in quelle aree a contatto con gli elementi prementi.<br />
In ambito ascensoristico sono più diffusi i freni a ceppi (foto<br />
8) rispetto quelli a disco, comunque valgono le stesse<br />
consid<br />
erazio<br />
ni fatte<br />
sopra. Un discorso a parte<br />
invece va fatto per i freni detti<br />
“paracadute”, ovvero i dispositivi<br />
frenanti applicati sulla cabina che<br />
intervengono in caso di rottura<br />
delle funi o di eccesso di<br />
velocità; essi possono essere del<br />
tipo ad eccentrico oppure a<br />
cuneo (foto 9 e 10), in ogni caso<br />
il loro funzionamento è del tipo<br />
on/off ovvero non intervengono<br />
Foto 9<br />
Foto 10<br />
in maniera progressiva ma portano al bloccaggio della cabina in spazi estremamente<br />
ristretti. Questi organi normalmente non devono essere a contatto delle guide, quindi una<br />
loro rumorosità non è giustificata ed è necessario prendere urgentemente dei<br />
provvedimenti, i quali consistono essenzialmente in una registrazione di tali dispositivi.<br />
L’unico elemento che deve essere a contatto con le guide sono i pattini di scorrimento<br />
(vedi par. 3.1.3) i quali sono realizzati in materiali plastici a basso coefficiente di attrito ed<br />
opportunamente lubrificati. Se dovessero strisciare sulle guide anche i dispositivi di<br />
arresto del sistema “paracadute” si avrebbe, oltre alla rumorosità ed alla precoce usura<br />
delle guide stesse, anche un probabile intempestivo intervento del dispositivo<br />
paracadute.<br />
Lo stesso discorso vale per i sistemi di frenatura agenti direttamente sulle vie di corsa<br />
cui si è fatto cenno all’inizio del paragrafo. Nel caso delle funivie il problema dello<br />
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