cover - Blue Liguria - Sagep

Alba Bologna della Giallo 18 di
Savona è il compito di ogni oggetto
d’arte, anche nel campo
dell’oreficeria. Nascono così le sue
Catene d’Amore, collane che
compongono celebri versi di poesie
d’amore. Ogni artista-orefice, oltre
alle creazioni uniche su proprio
disegno e alle collezioni, proposte in
“tiratura limitata”, è in grado di
sviluppare e concretizzare i progetti
del proprio estimatore. Un’idea in più?
Perché non affidargli un gioiello di
famiglia da reinterpretare?
Inganni di cera
Enchanted Tricks
communicating and telling a story, an
emotion. This is what Alba Bologna of
Giallo 18 in Savona feels is the duty
of any art object, even in the jewelry
field. This is how her love chains are
born. They are necklaces that
compose famous verses of love
poetry. Each artist-goldsmith, in
addition to unique creations done in
single piece and collections, are
proposed in a “limited number”, and
are able to concretize your projects.
Why not give them a family jewel to
be redone?
Così tondo, turgido e succoso che vorreste afferrarlo e affondarci i denti. Ma non è
un vero frutto, è l’incantevole inganno in cui Paola Nizzoli Desiderato vi ha fatto
cadere. Un iperrealismo quasi esasperato che scova la natura nei suoi più minuti
particolari, come le venature delle foglie, le volute dei viticci o la setosità della
buccia. Non è una pedissequa “copia dal vero”, è un atto d’amore che conquista.
Per realizzare le sue opere la Nizzoli Desiderato utilizza la cera vergine d’api che
lavora a mano seguendo l’antica arte seicentesca della ceroplastica. Una tecnica
complessa che richiede tempi lunghi e abilità manuale, un sapere che rischia di
andare perduto e che l’artista utilizza come sua cifra espressiva. “INGANNI. Sculture
iperrealiste tra arte e scienza”, la personale a lei dedicata dalla galleria Arte in
Porto, è visitabile fino al 13 novembre.
So round, voluptuous, and juicy that you would like to grab it and sink your teeth
into it. But it is not a real fruit. It is an enchanting spell that Paola Nizzoli
Desiderato has cast on you. A hyperrealism that is almost exasperating, which digs
out of nature all of its most minute details, like the veins of the leaf, the curls of
the vine, the silk of the bud. It is not a slavish “true copy”. It is an act of love that
conquers. To create her works, Nizzoli Desiderato uses beeswax which she works by
hand following the ancient 17th century art of wax molding. A complex technique
which requires much time and manual ability, skills which risk disappearing, which
the artist uses as her expressive signature. “TRICKS: Hyper-realistic Sculptures
between Art and Science”, is her personal show that will be held in the art gallery
in port, Arte in Porto, until November 13.
Arte in Porto - Marina Genova Aeroporto
Orario: da martedì a domenica
ore 10.30 -13, 14-18.30
Ingresso e parcheggio gratuito
Hours: from Tuesday to Sunday,
10:30 -13:00, 14:00-18:30
Entry and parking are free
arte
blue
Le pellicole d'astrazione di Christian Lebrat
The Abstract Films of Christian Lebrat
La galleria Martini & Ronchetti di Genova ospita la personale del fotografo, cineasta e
videoartista parigino Christian Lebrat. La mostra dal titolo “Rubans Photographieques
1978 – 2011” presenta un'antologia dei più celebri “nastri fotografici” che Lebrat
compone utilizzando una vecchia macchina fotografica completamente manuale.
L'opera finale è il risultato di diverse pose sovrapposte o parzialmente accavallate che
spezzano le naturali coordinate spazio temporali, come se lo scorrere del tempo e gli
oggetti che in esso sono immersi si coagulassero in un istante che tutto contiene
simultaneamente. Genova è più volte presente nelle opere di Christian Lebrat, in Pont
de Cornigliano l'azzurro del cielo intrappolato tra le scure arcate di ferro del ponte
ferroviario suggerisce una scansione ritmica e geometrica giocata tra luce e buio. Ma è
nel trittico Haut Fourneau che più forte emerge la fascinazione che l'artista sente per
la periferia cittadina e per i cambiamenti che l'hanno coinvolta. Lebrat immortala
l’ultimo altoforno dell’Ilva di Cornigliano, prima dell’abbattimento, perché non se ne
perda memoria. Così lo racconta: “una bestia gigantesca ma ferita, agonizzante. In un
ultimo addio ho cercato di trasfigurare il mostro in forme leggere, aeree, attraenti. È
stato il mio modo di rendere omaggio agli uomini che hanno costruito queste
acciaierie; che le hanno subite lasciandovi il loro sudore e le loro speranze”. La mostra
“Rubans Photographieques 1978 – 2011” è visitabile dal 10 novembre al 31 dicembre
The Martini & Ronchetti Art Gallery in Genoa is hosting a personal show
highlighting the work of the Parisian photographer, filmmaker, and video artist,
Christian Lebrat. The show is entitled, “Rubans Photographiques 1978 – 2011”, and
presents an anthology of the most famous “photographic ribbons” that Lebrat
composed using an old, and completely manual, camera. The final work is the result
of different poses that are superimposed or partially overlapping and which thereby
break the natural coordinates of temporal space. The effect is that of freezing the
passing of time, and the objects immersed in time, in an instant which holds all
simultaneously. Genoa is featured many times in the works of Christian Lebrat. In
“Pont de Cornigliano” the blue of the sky is trapped in the dark iron arches of the
railroad bridge, suggesting a rhythmic cadence of geometry played between the
darkness and the light. But in his triptych “Haut Fourneau” the fascination that the
artist feels for the periphery of the city - and for the changes that it has undergone
- emerges with greater strength. Lebrat immortalizes the last steel blast furnace of
Ilva di Cornigliano, before it was demolished, so that it will never be lost to memory.
This is how he tells it, “A giant beast, but injured, in agony. In a last good-bye I tried
to transfigure the monster in lighter forms, aerial, attractive. It was my way to
render homage to the men who built these steel mills, who bore their burdens,
leaving their sweat and their hopes.” The exhibition, “Rubans Photographiques
1978 – 2011” can be viewed from November 10 to December 31.
F.T.
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