Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

Mentre con mesti accenti
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Il perduto mio ben con voi sospiro;
E voi, deh, per pietà del mio martiro, 425
Ohe nel misero cor dimora eterno,
Lagrimate al mio pianto, Ombre d'Inferno.
Ohimè ! che su l'aurora
Griunse a l'occaso il sol de gli occhi miei.
Misero ! e su quell'ora 430
Che scaldarmi a' bei raggi mi credei,
Morte spense il bel lume; e freddo e solo
Restai fra il pianto e duolo^
Com'angue suole in fredda piaggia il verno,
Lagrimate al mio pianto, Ombre d'Inferno. 435
E tu, mentre al Oiel piacque,
Luce di questi lumi
Fatti al tuo dipartir fontan'e e fiumi.
Che fai per entro i tenebrosi orrori ?
Forse t'affliggi e piagni 440
L'acerbo fato e gl'infelici amori ?
Deh, se scintilla ancora
Ti scalda il sen di quei si cari ardori.
Senti, mia vita, senti
Quai pianti e quai lamenti 445
Versa il tuo caro Orfeo dal cor interno.
Lagrimate al mio pianto, Ombre d'Inferno.
Ond'è cotanto ardire.
Ch'avanti al di fatale
Plutone.
Scenda a' miei bassi regni un uom mortale ? 450
Orfeo.
de gli orridi e neri
Campi d'Inferno, o de l'altera Dite
Eccelso Re, che a le nud'ombre imperi,
Per impetrar mercede.
Vedovo amante, a quest'abisso oscuro 455
Volsi piangendo e lagrimando il piede .