Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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— 282 - Mille dame a prova ornate Vedrai d'oro e perle il seno, E la sposa di Loreno Quasi un sol tra lor beltate; E su '1 suon di cetre aurate Sentirai con chiari modi Del Buglion Taltere lodi Rimbombar voci canore. Del grand'Avo, onde risuona Di bel grido il mondo e '1 cielo. Che sprezzò (pietoso zelo) Sul Giordan real corona : Sacre Ninfe di Elicona, Voi di Guisa al gran nipote Deh, portate queste note Che mi detta alto furore. Di Sion al sacro tempio Non fia mai fedel la strada, S' il fulgor della tua spada Non rimira il popol empio : Tu rinnova il grand'esempio, Tu, che sol sprezzasti ardito (Di un pel d'or né pur fiorito) Di mill'aste il fìer terrore. Fine. Bella Dea, ecc.^ Bella Dea, ecc. Bella Dea; ecc.
Quest'opuscolo, che ho riprodotto integralmente , ci conserva l'invenzione e 1 versi che il Rinuccini fece per una festa di corte, la quale troviamo descritta nei particolari dell'azione in una let- tera o relazione di Iacopo Cicognini del 15 febbraio 1613. Questa let- tera è inserita nella Vita di Giulio Parigi dal Baldinucci, Notizie dei professori di disegno ecc., Milano, tip. dei Classici italiani, 1812, voi. XI, pp. 8-16. È utile, per avere un'idea di quelle feste, rife- rirla, e ciò faccio tralasciando soltanto dì ripetere per disteso i versi quando sono perfettamente uguali a quelli contenuti nell'opuscolo ora recato. È curioso notare che però quelli della prima parte della festa sono interamente diversi; io credo che la relazione del Cico- gnini ci dia quelli effettivamente cantati, mentre l'opuscolo rispec- chi piuttosto la forma più ampia e corretta che il Rinuccini lasciò poi andare per le stampe. Illustriss.mo ed Eccellentiss.mo Signore. Poiché V. E. non ha potuto esser presente al ballo della Serenissima Arciduchessa (1) e avendo io in tale occasione sentito con affettuoso desiderio ricordare e bramarvi la presenza di V. E., per- ciò ho giudicato per ben fatto il dargliene con la presente succin- tamente ragguaglio. Avendo dunque S. A. disegnato passare il Carnevale con qual che trattenimento, pensò di fare un ballo , e comandò al signor Ottavio Rinuccini che l'arricchisse di qualche invenzione: il quale prese di ciò prontamente la cura, e ordinò quanto faceva di bisogno per il festino che segui il lunedi del Carnevale ; e per tale effetto essendo radunate le gentildonne e cavalieri in gran numero nella sala alta de' Fitti, dove V E. sa che è solito danzare e rappresentarsi simili spettacoli, s'adagiarono sovra gradi fabbri- cati intorno al teatro con molto avvedimento, e, accese le lumiere, si sentì una dolcissima sinfonia , e in quello stesso tempo si sco- perse la scena rappresentante un bellissimo e maraviglioso marei poiché era ragguardevole non solo per i ben composti scogli tutti tocchi d'argento, per i coralli , conchiglie e nicchi che gli facevano ricco adornamento, e per l'innumerabile quantità di lumi, che, senza vedersi, solo reflettendo rendevano splendidissima la prospettiva ; ma perchè di continovo si veddero l'onde marittime (1) Maria Maddalena d'Austria, ^randachessa di Toscana. .
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ANGELO SOLERTI GLI mm DEL ilLODlUMM
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OTTAVIO RINUCCINI BIBLIOGRAFIA
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3IASCHERATE BALLETTI E MELODRaMMI D
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Questa mascherata è nel fascicolo
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[Questa duplice Mascherata è nel m
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— 8 - Bianca e seren'alba, A me,
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valoroso Dio, - 28 - Dio chiaro e s
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Ardisci, ardisci forte. - 34 - Entr
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Queste stanze sono autografe nel Tr
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Maschere di bergiere una delle qual
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accorti. - 48 - D'amor degna e d'am
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MASÊRATA PE GU ACCECATI 25 febbrai
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Mascherata degli Accecati andata a
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- 55 — Risposta de le Oentil Donn
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MASÊRATA PI STELLE 27 febbraio 159
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Maschere fatte la sera del Carnoval
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MASCHERATA PI PONNE TRAPITE [?]
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Mascherata di Donne tradite. Cortes
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A Vincenzo Gtonzaga, duca di Mantov
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