Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

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seggio movendosi a pena, con maravigliosa vaghezza girarono la
scena. Il signor Agnolo Guicciardini rappresentò Alcide', il signor
Vincenzio Salviati, Achille; il signor Giulio Pucci , bali della Re-
ligione di S. Stefano , Goffredo ; il signor Filippo Strozzi Carlo
Quinto ; il signor Manente Buondelmonti , Arrigo quarto , re di
Francia; il signor Carlo Malagotti Cosimo Medici, primo gran Duca
di Toscana.
Era Pallade con l'egida e con 1' asta , e cantò essa et Alcide
in dialogo questi versi :
Pallade.
Famosi eroi, che ne gli eterni regni
Per opre illustri e belle
Splendete, adorni '1 crin d'ardenti stelle_,
Voi con gl'eterni Dei d'albergar degni,
Voi che mostri e tiranni
Spegnesti _, anime altere,
E lieto il mondo e d'or facesti gl'anni,
A gl'onorati affanni
Tornate, alme guerriere,
Da le sovrane sfere
A magnanime prove:
Scòrgevi, incliti eroi, figlia di Giove.
Dolce tra sommi Dei
Alcide.
Gioir de '1 bel seren ne l'aerea corte;
Ma non men dolce a cor guerriero e forte
Nove recare al ciel palme e trofei.
Colui, che d'ozio nacque
Pallade.
Cieco fanciul di strali armato e d'ali.
Cui mai null'altro piacque
Che dar tormento a' miseri mortali;
Quello, che i forti petti
Languidi rende e molli,
Che d'impuri diletti
Pasce gl'amanti e mai gli fa satolli;