Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

Felice Amor dimora
~ 293 —
Di duo gran Regi assiso
Nel magnanimo petto e nel bel viso. (1)
Se in cosi bel soggiorno
Venere.
Posi, bel figlio mio,
Non far, non far ritorno,
Grodi pur lieto : ecco ch'io vengo anch'io.
Poi che Venere si fu mossa per ritrovare Amore, li Dei marini
venuti in compagnia di Proteo, cantarono i seguenti versi :
Bella Dea, di Cipro onore,
Va felice, va gioconda
Là 've d'Arno in su la sponda
E/ide lieto e scherza Amore.
Là in due lumi onesti e santi (2)
Tali Amor saette affina.
Ohe de l'inclita Regina
Fa la terra e '1 cielo amanti.
Da' magnanimi sembianti
Del gran Cosmo arder celeste
Sparge tal, che ogn'alma veste
Di virtute e di valore.
Bella Dea, di Cipro onore.
Va felice, va gioconda
Là ve d'Arno in su la sponda
Ride lieto e scherza Amore.
E con quest'aria da più voci e in compagnia di piìi instrumenti
terminò il maraviglioso festino, con applauso e satis/azione
infinita di chiunque vi si trovò presente.
(1) Qui questa relazione non riferisce le altro due cantato di Venero e di Proteo che
furono stampate nell'opuscolo riprodotto innanzi : forse furono tralasciato per brevità.
(2) Queste tre quartino sono diverse dal lun;5'o coro che è dato invoco dall'opuscolo
recato addietro.