Gli albori del melodramma - Arteconvivio Italia

Ardisci, ardisci forte.
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Entra in quell'onde torbide e sonanti:
volontaria morte
Sortirai quivi, o ti torrai davanti
A questi feri, e con eterno grido,
Giungerai salvo e glorioso al lido.
Ci rappresentò il poeta con questo navilio la favola d' Arìone
citaredo e poeta lirico, scritta da Plutarco nelle morali « raccon-
tasi la favola e descrivesi la scena deW assalto dei marinai finché
Arione si gettò in mare e un delfino lo portò salvo alla riva: « credendolo
i marinari annegato in mare , pioni d' allegrezza comin-
ciarono, sopra tromboni, cornetti, dolzaini e fagotti, in questa guisa
a cantare: (1)
Lieti, cantando, il mare
Solchiam, compagni fidi; ecco che '1 cielo
A i nostri bei desir cortese aspira:
Già, fatto freddo gielo
L'infelice Arion l'anima spira
Dentro quest'acque; or noi
Godiam felici de' tesori suoi.
Descrivesi Vabbigliamento d '
marinai e la partenza della ga-
lea, ritornando la scena per Valtimo atto della commedia.
Intermedio sesto. (2)
[Dono degli Dei e ballo]
[pp. 60-61] Descrivesi il cielo e in esso , entro molte nuvole , nel
mezzo Apollo e Bacco con l'Armonia e il Ritmo; ^e Grazie le Muse
e Amorini.
« Fece il poeta queste deità venire in iscena nella più lieta e
più bella vista ch'egli potè , perchè ci volle quel fatto rappresen-
tare che scrive Platone ne' libri delle sue leggi. Ciò fu che Giove
avendo compassione al legnaggio umano affaticato e ripieno d'af-
(1) « Questo madrigale fu cant'ito da sette voci accompag'nate da detti strumenti. »
(2) « Il sesto intermedio » è molto diverso nella stampa musicale e però debbo ri-
portarlo per intero da solo, ciò che faccio alla fine di questo sunto dalla relazione
De Rossi.